Alberto Pierini
Cronaca

Allarme, risalgono casi e ricoveri. Vaccinazione, medici di base: "Anche noi prioritari"

Ieri 69 nuovi positivi, il dato più alto da settimane: il totale risupera i 700. Droandi: «Sempre disponibili a scendere in campo. Ma siamo ultimi nella scaletta della protezione»

AMBULATORI Quelli dei medici di famiglia saranno coinvolti nella campagna vaccinazioni della Asl 8 estesa adesso agli adultiGermogli Ph 22 Aprile 2015 Castelfiorentino Servizio sulla vaccinazione alla Casa della Salute di CastelfiorentinoVaccinazione vaccino meningite meningococco siringa punturaNazzareno Crocetti. Foto Gianni Nucci/Fotocronache GermogliGermogli Ph 22 Aprile 2015 Castelfiorentino Servizio sulla vaccinazione alla Casa della Salute di CastelfiorentinoVaccinazione vaccino meningite meningococco siringa puntura. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Arezzo, 3 gennaio 2020 - Ti tiene con il fiato sospeso, proprio come purtroppo gli riesce benissimo con quanti contraggano la malattia. Cambia l’anno ma il Covid resta sempre lui: specie in una fase di passaggio come questa. E alla carezza di un giorno segue uno schiaffo. Ieri i casi sono risaliti davvero: 69, il picco più alto da settimane. E a fronte di 259 tamponi. A fare il calcolo schiscio schiscio verrebbe una media del 25% di positivi: ma andrebbero tolti quelli di controllo e magari considerati anche i tamponi veloci, il cui ruolo sta lievitando. Ma il salto c’è tutto.

Purtroppo con due conferme. Il totale dei positivi risale a 717, dopo esser sceso sotto quota 600. Risalgono i ricoverati in area Covid (57), niente di paragonabile a quello che abbiamo vissuto tra ottobre e novembre. Anche perché stavolta calano davvero i pazienti in terapia intensiva, dodici. Però l’incubo della terza ondata, o dei rimbalzi rispetto alle folle di Natale, non te lo levi dalla mente: neanche su base Asl, visto che Siena registra 74 contagiati e per una volta non siamo il fanalino di coda dei numeri.

Un clima nel quale si rafforza il ruolo dei medici di famiglia: loro e i pediatri restano in fondo gli arbitri della richiesta di tamponi,sorta di «triage» naturale tra la salute e la malattia. E nei giorni scorsi il direttore della Asl Antonio D’Urso li ha chiamati in causa, chiedendone l’aiuto in fase di vaccinazione. Per ora nelle Rsa ma è chiaro che l’anno che verrà, o meglio che è già venuto, sarà quello della vaccinazione di massa. E lì i medici di famiglia dovranno essere in partita.

Pronti? «Beh – risponde Lorenzo Droandi, il presidente dell’ordine – la risposta spetta più ai sindacati che a me: da medico di famiglia posso dire che non ci siamo mai tirati indietro, protagonisti anche dell’ultima vaccinazione influenzale». Diversa come impatto sociale ma in fondo simile nelle operazioni. «Però so che in particolare per le Rsa c’è un corso di preparazione».

Ma intanto un sassolino dalla scarpa se lo toglie volentieri. «Non veniamo mai considerati una categoria prioritaria: neanche nelle vaccinazioni. Ammessi alla prenotazione di dicembre ma in questa fase non ci consentono di entrare, preceduti da tanti nell’inserimento in tabella. E invece siamo una delle categorie a rischio. Massimo rispetto per chi lavora in area Covid, ma chi viene nei nostri studi non sai se sia o no contagiato».

E un omaggio. «Tra le vittime in Italia tanti erano medici di famiglia: qualcosa vorrà dire». E se ora davvero dovesse montare una terza ondata ritoccherebbe anche a loro. Ci sarà davvero? I dati in Italia crescono, in Toscana anche ma meno: nella nostra Asl ancora meno ma gli ultimi giorni tengono tutti in allerta.

Caratteristiche? La stragrande maggioranza sono asintomatici e l’età media è bassa rispetto al solito. Con contatti plurimi nelle ultime 48 ore. Certo, può capitare come d’estate, che il virus passi agli anziani e addio: sempre che la vaccinazione per una volta bruci sul tempo il nemico.