ANGELA BALDI
Cronaca

Allarme medici, ambulatori a rischio. Mancano all’appello 24 dottori: "Pochi giovani, gli altri scappano"

Nasorri, segretario provinciale della categoria, avverte: "Se nessuno accetta, scattano le sostituzioni". L’impatto è pesante: nella zona aretina mancano 7 professionisti, come in Valdanro. Casentino a meno 5. .

Allarme medici, ambulatori a rischio Mancano all’appello 24 dottori "Pochi giovani, gli altri scappano"

Arezzo, 9 agosto 2023 – Non siamo ai livelli del medico di Guastalla che spacca il telefono per festeggiare la pensione, ma poco ci manca. Sono sempre meno quelli che vogliono fare i medici di famiglia e quelli che hanno raggiunto l’età pensionabile non vogliono allungare il servizio. Risultato? Mancano i professionisti di medicina generale. Ci sono frazioni e paesi scoperti e zone in difficoltà. La Regione ha pubblicato l’elenco degli incarichi vacanti, compresi quelli che si renderanno disponibili durante il 2023 e individuati dalle Asl sulla base di vari criteri tra cui i pensionamenti previsti quest’anno. Quanti sono i posti vuoti in città e in provincia? Ventiquattro gli ambulatori scoperti. Mancano 5 medici in ambulatori primari e secondari tra Bibbiena, Castel Focognano, Castel S.Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Badia Prataglia. Altri tre medici per Anghiari, Badia Tedalda e Cà Raffaello, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve S.Stefano, Sansepolcro e Sestino, due i medici che servirebbero per Castiglion Fiorentino, Cortona, Lucignano, Foiano, Marciano.

Un professionista con ambulatorio a Mercatale e 7 quelli che dovrebbero prendere servizio tra Arezzo, Capolona, Castiglion Fibocchi, Subbiano, Civitella, Monte San Savino. Di questi, uno con obbligo di ambulatorio a Rigutino, uno a Quarata, uno a Castelluccio. Sette i medici che mancano per San Giovanni, Cavriglia, Castelfranco-Piandiscò, Bucine. "Se nessuno risponderà accettando la destinazione ci saranno sostituzioni provvisorie oppure si andrà verso l’aumento del massimale per i medici attualmente in servizio con tutte le complicanze del caso", spiega Roberto Nasorri, segretario provinciale dei medici di medicina generale.

"Il problema è sempre lo stesso: a fronte di tanti pensionamenti non ci sono stati altrettanti giovani medici disposti ad intraprendere questa specializzazione. Molti accettano le sostituzioni ma quando si rendono conto del carico di lavoro, preferiscono altre specializzazioni magari anche meglio retribuite. E tanti colleghi che potrebbero restare in servizio qualche anno in più raggiunta l’età pensionabile, non vogliono allungare il servizio". A pesare, la mole di lavoro e un telefono che squilla a ogni ora. "Si lavora dalle 8 spesso fino alle 21 – continua Nasorri –, ma è un lavoro che può dare tante soddisfazioni. Siamo il punto di riferimento per la gente di un’intera zona".