"Ai confini di guerra per i bambini" Giani: le nuove missioni in Ucraina

I centri di raccolta della Misericordia, i ricongiungimenti delle famiglie: un aretino nell’occhio del ciclone racconta

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di Alberto Pierini

AREZZO

"Oggi sono in Lituania". Potenza dei cellulari Domenico Giani, il presidente nazionale tutto aretino delle Misericordie, risponde anche dalla Collina delle croci.

"Siamo vicini a Kaliningrad, un’enclave tra Polonia e Lituania, con accesso dal Baltico"

Nuovi obiettivi?

"Ci sono delle relazioni da coltivare con le forze di polizia e con l’arcivescovado: ma in realtà ormai è una rete europea"

A ridosso dell’Ucraina..

"Quella è l’emergenza assoluta per tutti"

E per la Misericordia..

"Sì, il nostro focus principale è a Korczowa, ai confini polacchi dell’Ucraina"

In che modo?

"Anche su richiesta del Governo sono operative le Disevac"

Cioè?

"Moduli speciali per il recupero e la messa in salvo dei bambini fragili: disabili o in carrozzina"

Come agite?

"Portandoli dalla frontiera al centro di prima accoglienza e poi all’aeroporto: fino a 36 persone contemporaneamente"

E gli altri?

"Finisce che qui confluiscano anche altri casi: a cominciare dai feriti o dai bambini dispersi dalle loro famiglie"

E che si ritrovano soli?

"Abbiamo avuto casi emozionanti: come la famiglia costretta a partire dall’Ucraina quando una delle figlie era da parenti"

Grande?

"Otto anni: per quel babbo e quella mamma uno strazio fino all’ora del ricongiungimento"

E in questi casi vengono fuori anche le conoscenze accumulate negli anni..

"E’ chiaro che i contatti consolidati anche negli anni vaticani aiutano, in ogni Paese nel quale mi ritrovi ad operare"

E direttamente in Ucraina?

"Un ponte forte resta quello con Leopoli: essere stati lì pochi giorni dopo l’inizio della guerra, aver parlato di persona con il sindaco e l’Arcivescovo ha creato un rapporto che a distanza sarebbe stato impensabile"

L’incontro...

"Guardarsi negli occhi, parlarsi direttamente è una comunicazione insostituibile"

Ma ora agite fuori dall’Ucraina..

"Stiamo preparando una missione umanitaria in una delle zone calde del conflitto: preferisco parlarne quando tutto sarà a posto"

Al centro sempre i bambini..

"Soprattutto: ma i frati della Lituania, con i quali ci conosciamo da anni, mi chiedono di aiutare i loro confratelli ucraini"

Ma come decide le priorità?

"Ascoltando le richieste, le emergenze indicate da loro"

Quali in questo momento?

"Un po’ meno vestiti e generi alimentari: ma ne abbiamo ancora in quantità l e li recapitiamo secondo le richieste"

E’ in una sorta di cabina di regia dell’emergenza?

"Solo in parte: agisco come presidente delle Misericordie e a volte nel mio ruolo di presidente di Eni Foundation"

E il resto?

"i vorrebbe un coordinamento maggiore tra tutte le forze umanitarie in campo, l’impegno è massimo per tutti"

Ora quali le priorità?

"Un cessate il fuoco immediato, tocchiamo con mano che la gente è stremata"

E poi?

"L’emergenza economica e quella sociale"

Il vostro campo...

"Sì, sta alla Misericordia ricordare che il prezzo più caro lo pagano poveri e ultimi. Compresi gli aretini che hanno aperto le porte ai profughi"

Eppure ha trovato il tempo di fare un accordo anche con le capitanerie di porto..

"Sì, forniremo la nostra esperienza nel soccorso in mare".

Ma ora l’emergenza è nel cuore dell’Europa..

"Sì, ti ritrovi ad aiutare chi in un’ora ha perso tutto quello che ha costruito per anni"

Dove?

"Specie negli ospedali, dove i medici curano i feriti di guerra"

Impensabile fino a 2 mesi fa..

"Roba che in Europa non si vedeva da decenni"