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Cronaca

Addio Ruben, ultimo viaggio davanti allo stadio

Funerali del baby calciatore morto dopo 2 anni di agonia. Dall’incidente al ricovero al Meyer. Il feretro passerà per il Fedini

di Marco Corsi

Un fiume di affetto. E’ quello che la comunità di San Giovanni, e non solo, ha riversato sulla famiglia di Ruben Bindi, il ragazzo di 16 anni morto martedì scorso all’ospedale pediatrico Meyer dopo un calvario durato due anni, a seguito di un incidente stradale. La salma del giovane è arrivata direttamente da Firenze alla chiesa della Croce del Papi, alla Gruccia, e già molte persone hanno voluto salutarlo per l’ultima volta alla camera ardente. I funerali oggi alle 15. Nel tardo pomeriggio di ieri le autorità competenti non si erano ancora espresse ufficialmente sulla richiesta di effettuare le esequie allo stadio Fedini, che, considerato il periodo pandemico, necessita di specifica autorizzazione: il feretro, comunque, a quanto pare transiterà almeno davanti all’impianto.

Durante i funerali prenderanno la parola il preside dell’Isis Valdarno, dove il ragazzo studiava, il giornalista e storico Leonardo De Nicola e Omar Targi, dirigente della Sangiovannese, amico di famiglia, che in queste ore si è prodigato perchè il saluto a Ruben sia degno del grande affetto della gente. L’intera città di San Giovanni, infatti, lo ha ricordato attraverso i social o con la vicinanza ai genitori e al fratello.

Lo hanno ricordato anche i ragazzi della gradinata Marco Sestini ("Non ci sono parole. Solo dolore e commozione"), ma anche i ragazzi della curva Farolfi del Montevarchi ("Non si dovrebbe morire a 15 anni. Ciao Ruben, ragazzo come noi"), perché quando ci lascia un ragazzo a questa età non ci sono rivalità, né campanili e tutto rimane sono sotto un’unica bandiera. "Oggi piange la città, piange un’intera vallata – ha scritto il Comune di San Giovanni – Persino il cielo sembra piangere per questo dolore. L’amministrazione e l’intera comunità si stringono intorno alla famiglia Bindi.

Le più sincere e sentite condoglianze a tutti i parenti, a tutti gli amici, a tutti coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscere Ruben".

Grande commozione anche all’interno dell’Isis Valdarno. Ruben frequentava il secondo anno dell’Istituto tecnico tecnologico e Lorenzo Pierazzi, dirigente scolastico, ha parlato di "tragedia immensa". Il calvario di questo giovane, nel pieno della vita, con tanti sogni nel cassetto, calciatore nelle giovanili prima della Sangiovannese e poi dell’Atletico Levane Leona, è iniziato il 23 dicembre 2019, quando con il suo motorino si è scontrato con un’autovettura alla curva che costeggia il cimitero della città. Da allora non si è più ripreso e in questo anno e mezzo hanno cercato in ogni modo di salvargli la vita, con mesi di ricovero al Policlinico Le Scotte di Siena e in altre strutture sanitarie, tra cui il Meyer di Firenze, dove è deceduto nella giornata di martedì. In questi diciassette mesi tutti gli amici del ragazzo e della famiglia non hanno mai fatto mancare il loro affetto. Il 2 aprile dello scorso anno, in occasione del suo 15esimo compleanno, gli "confezionarono" anche un bellissimo video augurale e molte sono state anche le iniziative benefiche.

Oggi saranno in tanti a salutarlo per l’ultima volta. In prima fila ci saranno anche i ragazzi della Sangiovannese e dell’Atletico Levane Leona, che hanno perso un compagno e un amico. Già alcuni anni fa il Valdarno pianse un altro giovane calciatore. Gabriele D’Uva, morto per un male incurabile. A lui sono intitolati la tribunetta del Calvani e il campo sportivo di Mercatale.