
di Claudio Roselli
"L’ultima leggenda vivente". Così ha scritto in un post chi conosceva bene Adriano Gradi. La notizia della sua morte, avvenuta poco prima del 92esimo compleanno (era nato il 29 settembre 1930), è stata ulteriore motivo di dolore nel triste sabato mattina vissuto dalla comunità di Pieve Santo Stefano, già profondamente colpita dal tragico incidente stradale in cui ha perso la vita il giovane Francesco Veri. E di Pieve, il dottor Gradi era stato anche sindaco: con lui, deceduto nella notte fra venerdì e ieri, se ne va un personaggio a suo modo carismatico e pieno di dinamismo e interessi, nonché un artefice della storia recente del paese. Laureato in Scienze Forestali all’Università di Firenze, era arrivato in zona nel 1957 con la qualifica di funzionario del Corpo Forestale dello Stato e nel Comune della Valtiberina si era poi trasferito in pianta stabile nel 1961, anno del suo matrimonio. L’inseguimento a un gruppo di bracconieri lungo la strada fu la molla che gli fece scattare l’idea di organizzare la cronoscalata automobilistica Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino, della quale è stato fondatore assieme a un gruppo di amici. Il 5 settembre 1965 si disputò la prima edizione sui 12 chilometri e mezzo del tracciato e lui stesso più volte (anche già 80enne) vi ha gareggiato e vinto la classe.
In gioventù, Gradi aveva praticato il ciclismo. Nel 1970, l’elezione a sindaco di Pieve: lo sarà fino alla scadenza della legislatura, nel 1975, quando diverrà consigliere provinciale ad Arezzo, sempre per un mandato. Fra le battaglie combattute da primo cittadino, quella (vinta) per evitare che il tracciato della E45 passasse sopra i tetti delle case di Pieve. Molto vicino alla Democrazia Cristiana, godeva di grande stima da parte di Amintore Fanfani e, dal 1999 al 2001, Gradi è stato anche rettore della Fraternita dei Laici di Arezzo.
A fine 1976, ecco l’onorificenza di ufficiale al merito della Repubblica Italiana e a fine ’79 quella di commendatore; nel 1986, era uscito dal Corpo Forestale con la qualifica di dirigente superiore e nei sette anni successivi è stato docente universitario negli atenei di Reggio Calabria e di Padova, producendo oltre 60 pubblicazioni, fra le quali un trattato di vivaistica forestale e rimboschimento, adottato come libro di testo da università straniere. Dal 1997, viveva ad Arezzo e la passione per l’automobilismo e il motociclismo gli è rimasta fino all’ultimo.
E un altro grave lutto si è registrato anche ad Anghiari, dove è morto il dottor Piero Plini, "storico" pediatra del paese che in agosto aveva compiuto 99 anni, Era stato uno dei soci fondatori del Lions Club Sansepolcro.