
Hotel Minerva
Arezzo 10 giugno 2019 - Per gli aretini l’Hotel Minerva è il Fabbrini. Il nome dell’albergo indissolubilmente legato a quello della famiglia che lo ha creato. Il ristorante dove andare a mangiare la domenica con la famiglia, le sale in cui si tengono convegni e dove anche i club service aretini organizzano cene e meeting. L’albergo che spiccava per la sua insegna luminosa che annunciava l’ingresso in città a chi veniva da fuori finché una tromba d’aria non l’ha abbattuta. Fondatore di tutto questo è stato Rino Fabbrini scomparso oggi 10 giugno, fondatore del Minerva e padre di Gianni Fabbrini, presidente dell’Associazione albergatori aretini. Una vocazione di famiglia che ha resistito agli anni bui in cui il turismo faticava ad arrivare. Per la morte di Fabbrini il cordoglio della Confcommercio: “Insieme alla sua famiglia, Rino Fabbrini è stato pioniere della ricettività aretina - ricorda il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni —grazie alla sua intuizione, è sorto negli anni Sessanta uno dei primi alberghi della città, vocato al turismo d’affari e oggi brillantemente riconvertito al turismo leisure dalla seconda generazione di titolari”.
Nati come ristoratori con il celebre ristorante “Spiedo d’oro”, aperto in centro nei primi anni Cinquanta, i fratelli Fabbrini trasferirono il loro locale in via Fiorentina aprendo anche l’hotel. “Siamo grati a Rino per aver scritto un pezzo importante della storia imprenditoriale aretina - sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini - l’insegna dell’Hotel Minerva per anni ha segnato lo skyline aretino aprendo la via ad uno dei settori che oggi si confermano strategici per la crescita dell’economia locale”. Rino Fabbrini lascia la moglie e i figli Gianni e Monica.