"A letto con l'americana ubriaca": giovane accusato di violenza sessuale

Lui si difende: la studentessa ci stava. Lei denuncia: sono stata forzata. Dopo anni il caso dal Gup. Può esserci vero consenso davanti ad una vera e propria sbornia?

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Arezzo, 17 novembre 2017 - Studentesse americane, alcool, sesso: che forse fu violento anche se i partner insistono nel dire che era consenziente. Le ragazze statunitensi sono quelle che nel marzo 2013 erano a Cortona per uno stage della Georgia University: il resto lo hanno raccontato loro un mese dopo nell’incidente probatorio organizzato dall’allora Pm Ersilia Spena dinanzi a un altro Gip, Giampiero Borraccia, prima di rientrare in patria.

Una cena nella campagna cortonese, cinque studentesse americane e cinque ragazzi del posto. Dopo cena, con le ragazze già ubriache, si formano le coppie, il resto è avvolto nei fumi dell’alcool. La mattina dopo una delle giovani si risveglia e racconta alle amiche di essere stata protagonista involontaria di un rapporto sessuale col padrone di casa.

Insieme corrono dai carabinieri, parte l’indagine. Il cortonese, di circa 30 anni, viene rintracciato: il sesso, dice, c’è stato ma lei ci stava. Può esserci consenso, ammesso che lei abbia davvero accettato le effusioni del partner, quando la ragazza è così ubriaca e dunque così fuori di sè? Il Pm Spena pensa di no e contesta la violenza sessuale: ora decidere toccherà al Gup Cecchi, cui il caso è approdato dopo tanti rinvii. L’avvocato difensore è Piero Melani Graverini

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