
A 17 anni devastò il centro storico. Le scuse dei genitori ai negozianti dopo l’incontro con il sindaco
Arezzo, 23 gennaio 2024 – Umili scuse ufficiali, disponibilità a pagare i danni e soprattutto una bella dimostrazione di dignità che appartiene alla famiglia. E che è stata apprezzata. Nei giorni scorsi, i genitori del 17enne che la mattina di domenica 14 gennaio si è reso autore degli oramai noti atti vandalici nel centro storico di Sansepolcro, ribaltando lungo il corso principale, via Niccolò Aggiunti e le stradine laterali vasi e fioriere e svuotando in strada i contenitori del rifiuti, si sono recati a Palazzo delle Laudi per parlare con il sindaco Fabrizio Innocenti; essendo residenti nel Comune di Pieve Santo Stefano, erano accompagnati dal loro primo cittadino, Claudio Marcelli; con molto imbarazzo per il comportamento tenuto dal ragazzo, si sono rivolti a Innocenti, cercando di spiegare (non certo di giustificare) i motivi che avessero spinto il figlio ad arrivare a un accanimento del genere contro l’arredo urbano.
Hanno sottolineato come fossero stati i primi loro – quella mattina quando sono stati chiamati nella sede della compagnia carabinieri biturgense dopo aver inoltrato la denuncia – a non riconoscerlo in simili condizioni, perché evidentemente in preda all’alcool e forse anche alla droga.
Insieme ai due sindaci, poi, padre e madre del minorenne (entrambi da tempo vivono a lavorano in Valtiberina) hanno compiuto un giro di corso nei singoli punti e nei locali pubblici dove aveva rovinato le suppellettili per scusarsi e per dichiararsi pronti a risarcire gli esercenti. "Rispetto ad altre situazioni, nelle quali magari i genitori avevano tenuto un atteggiamento più supponente o non si erano nemmeno presentati – dice Sonia Fortunato, presidente dell’associazione commercianti del centro storico di Sansepolcro – questi si sono sentiti persino mortificati da un gesto che ha trasmesso in loro un senso di vergogna. Tutti noi ce ne siamo subito accorti e quindi, sia prendendo coscienza delle condizioni in cui versava il ragazzo sia della maniera nella quale la famiglia (che merita pieno rispetto) si è posta verso di noi, abbiamo deciso di non sporgere ulteriori denunce per risarcimento danni. Crediamo di aver dato la giusta lettura ai fatti di quella mattina, per cui abbiamo ritenuto di dover venire incontro ai familiari".
Peraltro, in alcuni esercizi l’entità dei danni è risultata limitata (semplice rovesciamento di vasi), in altri il titolare dell’attività non ha chiesto nulla e in altri ancora la copertura assicurativa ha fatto il resto. Soltanto l’amministrazione comunale dovrebbe procedere per ciò che riguarda le conseguenze relative al proprio patrimonio. Il 17enne si trova intanto a casa, sotto la custodia dei genitori.