ENRICO CAMANZI
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Sinisa Mihajlovic a Milano: due Coppe Italia con l'Inter, in rossonero lanciò Donnarumma

Il tecnico serbo ha lasciato tracce su entrambe le sponde del Naviglio: è stato il cannoniere più anziano della storia nerazzurra, sulla panchina del Diavolo fu esonerato ma si fece apprezzare per serietà e grinta

Sinisa Mihajlovic è morto oggi, 16 dicembre 2022. A darne l'annuncio la famiglia: "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic". L'allenatore serbo protagonista di una lotta lunga tre anni contro la leucemia, ha lasciato tracce importanti su entrambe le rive del Naviglio. All'Inter ha trascorso il suo ultimo scorcio di carriera da calciatore e ha fatto da spalla in panchina all'attuale commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini, avviando il ciclo di successi nerazzurri culminato durante il 2010 nel triplete conquistato con Josè Mourinho in panchina. Più breve l'esperienza al Milan: con i rossoneri Miha, da capo allenatore, non è riuscito a finire la stagione 2015-2016, venendo esonerato per volere di Silvio Berlusconi a favore di Christian Brocchi

Il Sinisa nerazzurro

Mihajlovic indossa la casacca dell'Inter quando è già un espertissimo navigatore del campionato italiano. Dopo gli esordi a Roma, sponda giallorossa, si afferma alla Sampdoria, dove arretra il suo raggio di azione, venendo schierato al centro della difesa e diventa un idolo alla Lazio, consolidando la sua reputazione come uno dei migliori tiratori di punizioni di tutta Europa. 

E proprio su calcio franco mette a segno tutte le sue 6 reti relizzate con l'Inter. Nella prima stagione, 2004-2005, la sua vittima preferita è la Roma, il club con cui debuttò in Italia. Sinisa segna due reti nel match di San Siro, che vede i nerazzurri superare i capitolini con il risultato di 2-0 e, soprattutto, il gol decisivo nella finale di ritorno di Coppa Italia sempre contro i giallorossi che consegna un trofeo all'Inter dopo un digiuno di successi che dura dal 1998 (Coppa Uefa vinta contro la Lazio). Nel secondo anno, il suo ultimo da calciatore professionista, gioca meno ma si regala la soddisfazione di diventare il cannoniere più anziano nella storia del Biscione (primato che gli verrà sottratto dall'altro monumento Javier Zanetti), con la rete realizzate - ça va sans dire - su punizione. E' l'8 aprile 2006: Mihajlovic ha 37 anni e 47 giorni. L'Inter vince ad Ascoli 1-2. Quell'anno Miha alza la Coppa Italia sul campo e viene poi premiato - lui e tutta la squadra - con lo scudetto a tavolino per le vicende di Calciopoli.

Successivamente Mihajlovic siede in panchina a fianco di Roberto Mancini, suo ex compagno con la maglia nella Lazio. Farà da chioccia al gruppo da cui fiorirà l'Inter del triplete. In particolare è in questo contesto che cementa un rapporto di stima e amicizia con Zlatan Ibrahimovic, fino a poco tempo prima grande rivale del serbo e dell'Inter, data la sua militanza juventina.

Miha e il Milan

Nel 2015-2016 Mihajlovic è un allenatore ormai affermato, dopo le esperienze sulle panchine di Catania, Fiorentina, Bologna e Sampdoria. Attende la sua grande occasione. Che arriva puntuale quando viene chiamato al capezzale del Milan, reduce dall'annus horribilis con Filippo Inzaghi alla guida. I rossoneri vengono da un deludente decimo posto e si affidano al "sergente", con la convinzione che possa riportare il club in alto. Si tratta, però, del Milan del declino berlusconiano. Dal mercato arrivano colpi sulla carta roboanti - gli attaccanti Bacca e Luiz Adriano, il centrocampista Andrea Bertolacci e il futuro capitano Alessio Romagnoli - ma il rendimento in campo è ben al di sotto delle aspettative.

Sinisa fa quel che può. Inizialmente, anche per il suo passato da interista, fra i tifosi c'è qualche dubbio sul suo arrivo. Le riserve vengono spazzate presto via dalla serietà del tecnico serbo. Il suo Milan non è entusiasmante dal punto di vista del gioco, ma è comunque una formazione quadrata e non semplice da affrontare. Con un inizio di girone di ritorno segnato da nove risultati utili di fila, fra i quali una vittoria 3-0 nel derby contro l'Inter, i rossoneri si arrampicano fino a pensare di poter lottare per un posto nell'Europa che conta. Qualcosa, però, si rompe. Il patron Berlusconi, seccato per una presunta scarsa attitudine del mister al gioco spettacolo (con quella rosa però...), decide per l'esonero. Tocca a Brocchi: con l'ex mezzala in panchina il Milan non riuscirà a centrare nemmeno la qualificazione all'Europa League. Il maggior merito del Mihajlovic rossonero è comunque l'aver lanciato Gigio Donnarumma nell'undici titolare. Il futuro portiere del Paris Saint Germain e della Nazionale debutta a soli 16 anni (il più giovane titolare di sempre fra i pali in serie A) contro il Sassuolo a San Siro. Non abbandonerà più la porta rossonera, fino all'addio denso di polemiche nel 2021.