Roma, 31 gennaio 2023 – Da domani saranno in pagamento le pensioni per il mese di febbraio 2023. Ma, come anticipato, una brutta sorpresa attende gli assegni superiori a 2.100 euro o le pensioni minime: per gli arretrati e i ratei correnti degli aumenti connessi all’inflazione si dovrà attendere marzo. Ma andiamo con ordine.
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Le pensioni del mese che comincia saranno in pagamento a partire da domani 2 febbraio con valuta del giorno stesso sia per i pagamenti accreditati presso Poste Italiane sia per quelli accreditati presso gli istituti di credito.
Come di consueto per evitare assembramenti negli uffici postali il pagamento delle pensioni in contanti avverrà preferibilmente secondo la seguente turnazione alfabetica:
dalla A alla C mercoledì 1° febbraio
dalla D alla K giovedì 2 febbraio
dalla L alla P venerdì 3 febbraio
dalla Q alla Z sabato 4 febbraio (solo la mattina)
Le pensioni di febbraio saranno disponibili, a partire da domani anche per i titolari di:
1. Libretto di Risparmio,
2. Conto Banco Posta
3. Carta Postepay Evolution (che abbiano scelto l’accredito in conto).
Dall’Inps si ricorda che il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le informazioni che si potranno trovare sul cedolino della pensione di febbraio 2023.
In particolare dall’Inps si segnalano le seguenti particolarità: a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2022.
Queste trattenute sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. È presente anche il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2022 (Irpef e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo dei trattamenti pensionistici erogati.
Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per il quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione verrà applicata fino alla mensilità di novembre.