Di quanto aumenteranno le pensioni nel 2023: come calcolare l'assegno

Assegni più elevati del 2-3% per la quota contributiva. Il motivo? La speranza di vita è diminuita a causa della pandemia

Roma, 22 dicembre 2022 - Gli assegni pensionistici che saranno liquidati per la prima volta nel 2023 e nel 2024, a parità di età e di contributi versati, saranno più elevati del 2-3 per cento, per la quota contributiva, rispetto a quelli erogati quest’anno o negli anni passati. Ma, paradossalmente, il vantaggio deriva da un fenomeno negativo: la diminuzione della speranza di vita per effetto della pandemia. 

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Pensioni, i nuovi coefficienti
Pensioni, i nuovi coefficienti

È questo il risultato dell'aggiornamento dei cosiddetti coefficienti di trasformazione da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, come specificato dall’Inps in una circolare ad hoc. Un aggiornamento che ha portato a individuare coefficienti più elevati di circa il 2-3% rispetto a quelli del biennio 2021-2022.  Ma facciamo un passo indietro e vediamo come questi indici possono cambiare nel corso degli anni e come incidono nel calcolo delle pensioni con il sistema contributivo. 

Sommario

Come funziona il contributivo

Ebbene, in relazione all’età (dai 57 ai 71 anni) alla quale si decide di andare in pensione sono fissati parametri, che non sono altro che numeretti o indici che servono proprio per trasformare il capitale accumulato da ciascuno con il versamento dei contributi in rendita, sulla base di un criterio semplice semplice: più si è avanti negli anni, quando si lascia il lavoro, più questi numeretti sono vantaggiosi o meno penalizzanti. E il perché è evidente: più tardi si esce, più tardi e prevedibilmente per un tempo più limitato sarà dovrà erogata la rendita e, dunque, il capitale accumulato potrà essere restituito in rate più consistenti. 

I coefficienti di cui parliamo sono costruiti e modificati periodicamente, dal 2012 ogni tre anni e dal 2019 ogni due anni, tenendo conto di una serie di variabili demografiche (incrementi dell’età media e della speranza di vita, indici di mortalità) e economiche (in particolare l’andamento del Pil di lungo periodo). 

Scopriamo, allora, quali sono i numeretti che ci interessano per i prossimi anni.  L'Inps con una nota ha divulgato i nuovi coefficienti che indicano per la prima volta variazioni positive di questi valori, dopo i cali delle precedenti revisioni.  

I nuovi coefficienti

E così, per dare un esempio, a 67 anni il coefficiente per il biennio 2023-24 sarà 5,723 a fronte del 5,575 del biennio 2021-2022, con un aumento del 2,65%, più alto anche del triennio 2016-18 (5,700). Il coefficiente sarà pari a 4,270 per chi esce a 57 anni (era 4,186 nel 2021-2022) e a 6,655 per chi esce a 71 anni (era a 6,466 nel biennio 2021-2022). Con 62 anni il coefficiente passa da 4,770 a 4,882 con un aumento del 2,35%. 

Come si calcola

A questo punto, per completare la descrizione di come funziona il meccanismo di calcolo e di come vengono utilizzati i numeretti indicati, vale la pena aggiungere che, conoscendo dunque l’ammontare dei contributi versati, l’età e i coefficienti, il gioco per il calcolo della pensione è subito fatto. L’importo della pensione (o della quota contributiva di essa) si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale (la somma dei contributi) per il coefficiente di trasformazione relativo alla età al momento della decorrenza della rendita stessa.