Come andare in pensione con 5 anni d'anticipo: proroga del contratto di espansione

Il meccanismo permette, con un accordo, di uscire con 60 mesi d'anticipo dal mondo del lavoro

Inps

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Roma, 4 novembre 2021 - Con la riforma delle Pensioni avviata dal Consiglio dei ministri nelle scorse settimane si è dato il via a un meccanismo che porterà all'abolizione di quota 100 e l'approdo a un meccanismo che porterà col tempo a un innalzamento dell'età pensionabile sui livelli della Legge Fornero.

Il provvedimento

Ma c'è una possibilità che può permettere di andare in pensione 5 anni prima di quanto previsto dall'età pensionabile di anzianità (67 anni). Ma come è possibile?

La proroga

Il testo della Legge di Bilancio prevede infatti una proroga del contratto di espansione (fino al 2023). Una norma entrata in vigore, in via sperimentale, a partire dal 2019 e poi sempre rinnovata ed estesa a più aziende (inizialmente erano previste solo quelle sopra i 1000 dipendenti).

Come andare in pensione con un anticipo di 5 anni
Come andare in pensione con un anticipo di 5 anni

Chi lo può richiedere

Se inzialmente, nel 2019, il contratto di espansione era destinato "ad aziende sopra i 1000 addetti", i rinnovi successivi hanno progressivamente abbassato questa soglia prima a 500, poi a 250 fino a 100 (con il decreto Sostegni bis). La proroga prevista per il contratto di espansione fino al 2023 (la legge di Bilancio deve essere ancora votata) dovrebbe abbassare ulteriormente la quota fino alle aziende con 50 dipendenti. "Con un fondo di 600 milioni (accantonati nel triennio), si aiuta ad accompagnare alla pensione i lavoratori dipendenti di imprese di piccola e media dimensione che abbiano almeno 62 anni di età", riporta il provvedimento.

Il meccanismo

Sostanzialmente le aziende "in crisi" o che abbiano necessità di avviare "processi di riorganizzazione" possono avvalersi del contratto di espansione. Tramite un'accordo fra azienda e sindacati si stabiliscono degli "scivoli" per mandare in pensione 5 anni prima il personale (che può aderire volontariamente) rispetto all'età della pensione di anzianità (67 anni) quindi a 62 anni. La legge prevede che vada fissata inoltre una quota di reintegri cioè che ai pensionamenti corrisponda una quota di assunzione di giovani (la legge fissa un rapporto minimo di uno a tre: ogni tre persone che vanno in pensione viene messo sotto contratto un giovane).

Accordo azienda e sindacati

Il contratto di espansione prevede un accordo fra azienda e sindacati che deve essere sottoscritto al ministero del lavoro. Il contratto di espansione - spiega poi l'Inps - deve contenere:

a) il numero dei lavoratori da assumere e i relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;

b) la programmazione temporale delle assunzioni;

c) l'indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;

d) la riduzione complessiva media dell'orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati (a esclusione delle aziende con un organico tra 250 e 499 unità), relativamente alle professionalità in organico, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere al trattamento di indennità mensile;

e) la stima, ai fini del monitoraggio delle risorse finanziarie, dei costi previsti a copertura del beneficio, per l’intero periodo di spettanza teorica della NASpI al lavoratore.

L’accesso alla prestazione subordinato alla sottoscrizione di un accordo tra il datore di lavoro e le organizzazioni sindacali aziendali e alla successiva adesione da parte del lavoratore. La cessazione del rapporto di lavoro si configura pertanto come una risoluzione consensuale.

Quali lavoratori possono usufruirne

I lavoratori a cui manchino 5 anni (60 mesi) alla pensione, sia quella di vecchiaia (avendo maturato il requisito minimo di 20 anni di contributi e il requisito dell’importo soglia previsto per i soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995), che quella anticipata (cioè riservata a particolari categorie come quelle dei lavori usuranti). La pensione saranno poi cumulabile con altri redditi.

L'ammontare della pensione

In base all'età i lavoratori che aderiscono al prepensionamento dovranno trascorrere un periodo di cassa intergrazione (Naspi). Il lavoratore che aderisce all’accordo percepisce una pensione pari a quella maturata al momento dell’uscita. Il costo dell’assegno mensile, per tutta la durata dell’anticipo, è a carico dell’azienda, al netto del valore della Naspi. Cioè l'azienda coprirà la differenza fra la cassa integrazione e la pensione (calcolata dall'Inps) che spetterebbe al lavoratore.