
Marcel con Nicole Daza
L’Olimpiade di Tokyo ha insegnato, o meglio ha ricordato, che dietro le gesta sportive e le grandi imprese c’è impegno, dedizione, momenti no e tanti sacrifici. Lo sa bene Marcell Jacobs che proprio per gli infortuni ha salutato il salto il lungo per la velocità. Da quando ha cambiato specialità molto è cambiato e non solo a livello sportivo. Tre anni e mezzo fa, l’azzurro delle Fiamme Oro ha incontrato la sua attuale compagna Nicole Daza da cui ha avuto due figli Anthony e Meghan. Nicole non è solo la sua partner ma è una delle presenze e una delle persone, insieme alla mental coach Nicoletta Romanazzi e al suo allenatore che ha contribuito alla crescita e alla maturità che gli hanno consentito di trionfare a Tokyo 2020. La prima medaglia è stata un sogno, la seconda? "Prima della staffetta l’avevo sentito al telefono e avevo detto “Dai portateci a casa una seconda medaglia”, lui mi aveva risposto che sarebbe stato molto difficile, invece poi è arrivata. Ero davanti alla tv, la frazione di Marcell è stata pazzesca e lì ho iniziato a crederci. Poi quando Tortu è arrivato davanti alla Gran Bretagna è stata una doppia gioia. Ero con mia sorella in camera e mia mamma aveva Anthony in braccio: abbiamo iniziato a saltare sul letto". È riuscita a parlarci dopo la staffetta? "Non l’ho sentito per 5 – 6 ore. Era molto preso e aveva lasciato il telefono al suo fisioterapista. Abbiamo parlato solo la sera: “Ho portato a casa due medaglie, amore! Due Due!!”, mi ha detto entusiasta". I vostri bambini come hanno vissuto i trionfi del papà? Che padre è? "Anthony è quello che ha capito di più cosa stesse accadendo: c’è un video in cui ha iniziato a saltare e a gridare “Papà, papà!”, quando ha visto che stava vincendo. È un padre dolcissimo, con Anthony ha una sintonia unica, sono molto legati. Ha sofferto molto in questi giorni la mancanza del padre, ha chiesto di parlare con lui e gli ha fatto capire che voleva che tornasse". Il vostro incontro ha aiutato Jacobs nel suo percorso? "Penso di sì. Ha cambiato specialità proprio quando ci siamo fidanzati, a causa dei problemi fisici. In famiglia dicono che grazie a me sia arrivata una svolta, aveva bisogno di stabilità mentale e di una tranquillità che forse in passato non aveva mai avuto. La nascita di Anthony e Meghan l’ha cambiato: il suo obiettivo è quello di farci avere una vita serena, il suo pensiero fisso è farci vivere tranquillamente". Prima delle finali ha mostrato molta calma, era davvero tranquillo? "No, era molto agitato prima e poi ha lavorato con la Mental Coach, Nicoletta cosa che gli permette di entrare in una dimensione di calma e tranquillità. Nei 100, quando c’è stata falsa partenza si è visto come lui fosse veramente concentrato, non si è mosso dai blocchi. Sono rimasta a bocca aperta perché questa trasformazione è avvenuta in pochi mesi, è qualcosa di eccezionale, non pensavamo potesse cambiargli la vita".
Temete un po’ che la vostra vita venga stravolta? "Sicuramente, in senso positivo, qualcosa cambierà. Per come lo conosco e per come sono io, siamo due persone con i piedi per terra. Già prima di Tokyo capitava che qualcuno lo fermasse, adesso succederà di più ma non ci monteremo la testa. È davvero molto timido, quando qualcuno lo riconosce gli fa piacere ma allo stesso tempo si imbarazza. È una persona umile, sono certa che la popolarità non gli darà alla testa".