Temù, la scomparsa di Laura Ziliani: "Inutile continuare qui, il corpo è altrove"

La convinzione di chi sin dalle prime ore ha partecipato alle ricerche dell’ex agente di polizia locale sparita a maggio . Aspetti economici al setaccio

Un’immagine sorridente di Laura Ziliani

Un’immagine sorridente di Laura Ziliani

Temù (Brescia) -  «La zona dove è stata cercata Laura Ziliani è stata passata palmo a palmo da professionisti, tecnici del Soccorso alpino che conoscono l’area in modo capillare, volontari della Protezione civile e gente del posto, abituata a salire sui monti, di cui conosce ogni anfratto. Lì un corpo, salvo non sia finito in un anfratto sconosciuto e irraggiungibile, non dovrebbe esserci. È molto che lo pensiamo tutti, anche se non ci eravamo fatti una idea precisa, almeno ufficialmente". A raccontare è uno dei tanti che sin dall’inizio si sono occupati della ricerca di Laura Ziliani, scomparsa lo scorso maggio dalla sua casa di Villa Dalegno di Temù, dove tornava quando poteva dopo che nel 2012 il marito Enrico Zani morì a causa di una valanga che lo aveva travolto insieme all’amico Aldo Sandrini.

Per superare il dolore la donna e le tre figlie si erano trasferite a Brescia e lei aveva lasciato il lavoro di agente di polizia locale che svolgeva nel centro turistico dell’alta valle per fare l’impiegata in Comune a Roncadelle. I sabati e le domeniche e durante le ferie Laura saliva in paese e spesso faceva passeggiate, sempre con al polso il fedele orologio gps, che ora non si trova e sempre col telefonino, che invece è stato trovato in una piega di un divano-panca nella taverna di casa. Pochi giorni fa si è verificata una svolta. Due delle sue figlie: Silvia, la maggiore di 27 anni e Paola, di 19, sono state iscritte nel registro degli indagati e con loro pure il fidanzato della primogenita, M.M., suo coetaneo, residente in provincia di Lecco nella zona di Caloziocorte, ma spesso a Temù, dove è conosciuto da molte persone.

In paese da qualche tempo si temeva un risvolto drammatico, anche se nessuno si è mai sbilanciato sulle figlie e sul lecchese. Semplicemente si pensava che Laura non fosse dove è stata cercata per oltre 2500 chilometri di cammino dei cercatori tracciati dai gps. Anche ora, nonostante l’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone, gli investigatori nulla escludono. Laura potrebbe davvero essere finita in un luogo remoto oppure essere stata presa da altri. Le verifiche e i rilievi continuano serrati, anche tramite l’analisi di telefoni e computer di proprietà e in uso alle tre persone indagate. Sarà attentamente presa in esame anche la situazione economica della famiglia, anche alla luce del fatto che pare che alcune proprietà di famiglia stavano per essere trasformate in residenze turistiche. Tutti, nel nucleo familiare, erano d’accordo? Un aspetto che la Procura vuole indagare.