Cos'è lo Ius scholae: il testo spiegato in breve

La proposta di legge arrivata alla Camera. Salvini convoca una riunione di emergenza della Lega

Un nuovo spettro aleggia sul governo Draghi. Tra Superbonus e crisi energetica, spunta lo "Ius scholae". Il monito arriva da Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. "Sarebbe difficile rimanere al governo che invece di parlare di caro gasolio" parla dello ius scholae, dice dopo la riunione del Carroccio convocata d'urgenza da Matteo Salvini. La discussione sulla proposta di legge è arrivata oggi alla Camera. E il via libera in Commissione Affari costituzionale (con la decisiva maggioranza centrosinistra+ M5s) pare aver creato diversi malumori. Anche perché poco prima in Aula si è svolta la discussione generale sulla proposta di legge che mira a consentire la coltivazione in casa di un massimo di 4 piantine di cannabis.  Doppia forzatura che ha fatto infuriare Salvini.  "Mi sembra evidente la volontà della sinistra di far saltare il Governo", avrebbe detto il numero uno di via Bellerio durante il vertice con i parlamentari. 

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Un flash mob a favore dello Ius soli (Ansa)
Un flash mob a favore dello Ius soli (Ansa)

Cos'è lo Ius Scholae

La proposta di legge sullo "ius scholae" mira a modificare l'attuale normativa sull'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di un cittadino straniero. Il testo vuole introdurre la possibilità per un minore non italiano di richiederla a dopo il compimento di almeno un ciclo scolastico di 5 anni.

La misura è stata modificata durante l'esame in commissione: è stata aggiunta la condizione della conclusione "positiva" dei 5 anni di elementari per ottenere la cittadinanza. Approvato anche l'emendamento che introduce la possibilità di considerare anche percorsi di formazione professionale per acquisire il diritto. È stato eliminato il requisito che imponeva che la richiesta fosse presentata da entrambi i genitori (quindi in linea teorica ora è sufficiente che uno dei due inoltri la domanda). Altra novità importante dopo i lavori della Commissione è  l'eliminazione dal testo del requisito della residenza in Italia "ininterrotta".

Requisiti

La cittadinanza italiana può essere acquisita dal minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età. Il minore deve risiedere legalmente in Italia e deve aver frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva del corso. Il requisito della minore eta' si considera riferito al momento della presentazione dell'istanza o della richiesta da parte di uno dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale.

La domanda

La cittadinanza si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà in tal senso espressa, entro il compimento della maggiore età dell'interessato, da un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale, all'ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore. Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l'interessato può rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza. Qualora non sia stata espressa la dichiarazione di volontà, l'interessato acquista la cittadinanza se ne fa richiesta all'ufficiale dello stato civile entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.

L'iter della proposta

Un percorso a ostacoli quello incontrato dalla proposta di legge sullo Ius Scholae. Da una parte i sostenitori del provvedimento, centrosinistra e M5s, dall'altra i detrattori con Lega e Fratelli d'Italia fin da subito in prima linea contro la misura. Forza Italia inizialmente ha votato a favore in occasione dell'adozione del testo base, per poi esprimersi contro quando la commissione Affari costituzionali ha licenziato il provvedimento per l'Aula. Ed è questa la "forzatura" di Pd e M5s che ha fatto infuriare la Lega, portando Molinari a minacciare l'uscita dal Governo.