
Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici
Pavia, 17 gennaio 2022 - A quasi un mese dal ritrovamento del cadavere e a più di due mesi dalla scomparsa, resta un giallo l’omicidio di Luigi Criscuolo, 60enne conosciuto a Pavia come "Gigi Bici", per aver gestito un negozio di rivendita e manutenzione di biciclette.
La scomparsa
Sono passati 70 giorni da lunedì 8 novembre, quando l’uomo uscì dalla sua casa, in viale Canton Ticino a Pavia, poco prima delle 9. Al volante della sua Polo, un amico lo vede effettuare un’inversione di marcia in viale Lodi, forse dopo aver ricevuto un messaggio o una telefonata. Pare che avesse un appuntamento a Calignano, frazione di Cura Carpignano, per il quale aveva chiesto a due amici se potevano accompagnarl. Entrambi non potevano. Le telecamere del paese hanno registrato il passaggio dell’auto all’ingresso del paese alle 9.39 e dopo oltre un’ora in uscita, ma senza certezze su chi ci fosse al volante.
Il ritrovamento dell’auto
Nella serata dello stesso giorno l’auto viene torvata nelle campagne. Tracce di sangue e nell’abitacolo una delle due stampelle che l’uomo doveva usare per camminare dopo un intervento. L’altra stampella era nel bagagliaio. Dettagli che hanno fatto ipotizzare un rapimento, con l’inchiesta per sequestro di persona passata alla procura distrettuale antimafia.
Il ritrovamento del corpo
Dopo 42 giorni di ricerche, lunedì 20 dicembre il cadavere è stato trovato proprio a Calignano, sotto un mucchio di fogliame e ramaglie quasi davanti al cancello di un’abitazione privata. “C’è qualcosa davanti a casa sua” qualcuno avrebbe detto alla proprietaria al citofono. Ma la donna non scende. È il figlio di 8 anni a fare la macabra scoperta. Da quel momento per la famiglia che sostiene di non conoscere e di non avere alcun legame con Gigi Bici è l’inferno: scampanellate nel cuore della notte, una foto del corpo nella cassetta della posta. L’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere è tornata di competenza della Procura di Pavia. L’autopsia è stata disposta ma non ancora effettuata. Sul luogo del ritrovamento di Criscuolo mancavano gli oggetti più preziosi che possedeva: un orologio, il portafogli con 90 euro e le fotografie dei suoi cari.
La lettera anonima
Nella cassetta della posta anche una lettera anonima, scritta in un italiano stentato, con dettagli sul sequestro e sull’omicidio, con un colpo di pistola, ma con la spiegazione del movente che non avrebbe trovato riscontri, forse un tentativo di depistaggio: viene citata una rapina avvenuta in Oltrepò, della quale l’uomo avrebbe dovuto restituire il bottino. L’inchiesta della Procura e le indagini della squadra Mobile proseguono nel massimo riserbo.