Denise Pipitone e la lettera anonima: "Ho visto la bambina assieme a tre persone"

Nella lunga lettera il presunto testimone svelerebbe dettagli importanti relativi alle ore dopo la scomparsa della bambina, avvenuta l'1 settembre 2004

Piera Maggio con la figlia Denise Pipitone

Piera Maggio con la figlia Denise Pipitone

Milano, 20 maggio - Una misteriosa lettera con tanti dettagli sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina rapita 17 anni fa a Mazara del Vallo, e le ultime rivelazioni dell'ex procuratore di Marsala Alberto Di Pisa che ieri a "Chi l'ha visto?" ha confermato quanto sostenuto fin dall'inizio da Piera Maggio, mamma di Denise. E cioè che "è una vicenda che nasce in ambito familiare". In merito al processo, l'ex procuratore ha poi precisato: "Non mi è passato per la mente nemmeno lontanamente di poter archiviare". 

La lettera anonima

"Sono 17 anni che so, non ho parlato prima per paura...". Sono alcuni passaggi della lettera inviata alla trasmissione "Chi l'ha visto?" per far emergere la verità. Tre pagine vergate da un presunto testimone e ricche di particolari che potrebbero squarciare il velo dell'omertà. Una lettera che potrebbe aprire la strada alla verità dopo anni di silenzi e presunti depistaggi. Particolari che devono comunque essere confermati e su cui si starebbero concentrando gli sforzi e l'attenzione di chi lavora per riportare a casa la bambina. Proprio per questo il contenuto della missiva non è stato interamente svelato durante la trasmissione. Ma la conduttrice, Federica Sciarelli, ha raccontato che nella lettera viene descritta una scena in cui l'anonimo afferma che quel primo settembre 2004 si trovava nella sua automobile, affiancato a un'altra auto a Mazara del Vallo. Con lo specchietto retrovisore ha notato qualcosa: si trattava di Denise e altre tre persone. L'anonimo, che parla delle fasi successive al sequestro e fa riferimento anche ad alcuni testimoni oculari, dice di essere "sicurissimo al cento per cento di quello che ho visto". Una settimana fa il legale della famiglia, Giacomo Frazzitta, aveva rivelato di avere ricevuto un'altra lettera al suo studio contenente "elementi nuovi che abbiamo in parte riscontrato" e aveva invitato il testimone a farsi vivo. "Ti attendiamo, nella massima riservatezza, abbiamo bisogno di fare un passo avanti, vieni fuori in qualche modo, ma aiutaci ancora".

Piera Maggio: "Chi sa metta fine a questo dolore"

Nei giorni scorsi l'avvocato Frazzitta, dagli schermi televisivi, aveva invitato il testimone a farsi nuovamente vivo. "Ti attendiamo, nella massima riservatezza, abbiamo bisogno di fare un passo avanti, vieni fuori in qualche modo, ma aiutaci ancora". Un appello ribadito in modo accorato anche dalla mamma di Denise, Piera Maggio: "Le chiedo di farsi sentire, nei modi che lei ritenga opportuno, faccia in modo di mettere fine a tutto questo dolore. Non solo noi, è l'Italia intera che glielo chiede".

Auto in fuga dal luogo della scomparsa

Intanto arrivano nuove rivelazioni dall'ex pm Maria Angioni, che condusse le prime indagini sulla scomparsa di Denise. Intervenendo ieri mattina a "Mattino Cinque", Angioni ha parlato della misteriosa auto che ill giorno della scomparsa di Denise, viaggiando ad alta velocità, finì contro un paracarro di pietra e poi svanì nel nulla. "Questa macchina che scappa e l'incidente che ha avuto - ha sottolineato il magistrato - è molto importante. A lungo ho ritenuto fosse la macchina con cui è stata portata via la bambina. Ricordo che oltre al meccanico, c'era anche una coppia. E ricordo che questa coppia aveva indicato un orario in cui aveva visto la macchina. Queste due  persone erano state avvicinate da un componente della 'famiglia allargata' della bambina, dopodiché avevano cambiato un po' l'orario. Per questo motivo li avevo ascoltati più volte". L'ex Pm ha aggiunto che "nel complesso dalle dichiarazioni di questi testimoni, e dalla dichiarazione del meccanico, era emerso che l'autovettura, correndo alla disperata, era andata a sbattere contro un paracarro di pietra. I testimoni avevano riferito anche la direzione, compatibile con una fuga dal luogo dove la bambina era scomparsa".

La ultime segnalazioni 

Tra le piste risultate false anche la segnalazione di una ragazza di 21 anni, di origini romene, residente a Scalea e somigliante a Denise. Dagli accertamenti dei carabinieri e dalle informazioni fornite dalla giovane per ricostruire il suo passato, è stato chiaro che non si trattava di Denise Pipitone. A riaccendere i riflettori sulla scomparsa della bambina di Mazara, è stata anche la vicenda di una giovane Olesya Rostova che, da una trasmissione russa, ha lanciato un appello per trovare i genitori, raccontando di essere stata rapita da bambina. La somiglianza della ragazza con la mamma di Denise, Piera Maggio, è stata notata da una cittadina russa residente a Bergamo e si è riaccesa la speranza. Ma è bastato l'esame del gruppo sanguigno a far capire che Olesya non poteva essere Denise.

L'ispezione a casa di Anna Corona

Il 5 maggio scorso, in seguito a un'altra segnalazione i carabinieri della Scientifica di Trapani hanno effettuato un'ispezione in un appartamento che in passato è stato abitato da Anna Corona, l'ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. Corona è la madre di Jessica Pulizzi, la ragazza finita sotto processo per il sequestro della sorellastra Denise ma poi assolta. Nell'appartamento, disabitato da circa un anno, i militari hanno cercato di accertare se, come rivelato da un anonimo, siano stati fatti dei lavori edili dopo il rapimento della bambina. Piantine catastali alla mano, i carabinieri hanno perlustrato l'appartamento per capire se su un muro ci siano segni di intonaco più recente o tracce di una stanza murata dove qualcuno ha potuto tenere nascosta Denise. Ispezionati anche una botola che porterebbe a uno scantinato nell'appartamento in questione e un pozzo.

Colpi di scena e "depistaggi"

A riaccendere i riflettori sulla scomparsa della piccola Denise, dopo anni di silenzio e battaglie solitarie della mamma della bambina, Piera Maggio, è stato l'appello sulla tv russa di Olesya Rostova, rapita da piccola e straordinariamente somigliante alla mamma di Denise fino alle dichiarazioni choc dell'ex pm Maria Angioni: "Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo". Angioni ha detto al programma ‘Ore 14’ su Rai 2: "A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile". La Angioni è stata ascoltata nei giorni scorsi come persona informata sui fatti per capire se ci siano stati depistaggi o errori nell'inchiesta. 

La scomparsa di Denise

E' l'1 settembre 2004, quando la piccola Denise Pipitone scompare a soli quattro anni mentre si trova davanti a casa della nonna, intenta ai fornelli. Sono da poco passate le 12 e Denise rincorre un cuginetto, fa pochi metri, imbocca una traversa e sparisce nel nulla. Come inghiottita dalla terra. Le ricerche partono immediatamente. Piera Maggio indirizza subito le indagini sulla pista della vendetta familiare: Denise non è figlia di Toni Pipitone (marito di Piera Maggio) ma di Piero Pulizzi, sposato con Anna Corona, con cui ha altre due figlie. Dopo lunghe indagini la posizione della Corona viene archiviata, anche perché ha un alibi (era al lavoro al momento della scomparsa di Denise), mentre Jessica Pulizzi viene accusata del rapimento, rinviata a giudizio e sempre assolta. Parallelamente al fronte processuale si susseguono gli avvistamenti, in Italia e non solo, e ad ogni segnalazione si riaccende la speranza di trovare Denise.