LUCA BALZAROTTI
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Il Covid fa crollare le nascite: ricambio generazionale azzerato

In dieci anni calate di 25mila unità le nascite. Il 2020 del Covid ha accelerato la discesa: - 4.604 bambini. A dicembre il crollo

crollo nascite

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È il calo peggiore (anno su anno) del decennio: 4.604 nati in meno nel 2020 rispetto al 2019 (-6%). In Lombardia, la pandemia ha accelerato una discesa che dal 2011 non ha mai conosciuto frenate. Una caduta libera, dicono i numeri forniti da Regione Lombardia: nel 2011 le nascite erano state 93.564, negli ultimi dodici mesi si sono fermate a 68.048. In un decennio nella regione più produttiva (e servita) d’Italia i parti sono diminuiti del 27%. In valori assoluti si tratta di 25.516 bambini in meno, potenzialmente i residenti di un comune di medie dimensioni. Il calo degli ultimi dodici mesi, però, non ha precedenti. Mai la flessione da un anno all’altro aveva raggiunto questi livelli. Solo tra il 2017 e il 2018 il segno meno aveva superato quota 3mila, un record negativo abbondantemente peggiorato nell’anno del Covid-19. Per calcolare l’impatto finale del primo (vero) lockdown - i due mesi di zona rossa in tutta Italia scattati il 9 marzo di un anno fa - bisognerà attendere ancora un po’. Ma il primo parziale confronto offre già indicazioni precise: lo scorso dicembre in Lombardia sono nati 1.179 bambini in meno rispetto al dicembre 2019.

Allargando l’analisi a novembre, emerge come il saldo dell’ultimo bimestre del 2020 (-1.903) incida per oltre due terzi sul totale delle 4.604 nascite in meno dell’ultimo anno. I figli concepiti a marzo, nel primo mese integrale di lockdown, e partoriti a dicembre sono stati 4.905, mentre nel 2019 furono 6.084. Un calo del 19%. I numeri dei parti di novembre e dicembre provenienti dai punti nascita delle Ats (le ex Asl) sono tutti più bassi. Ma è a dicembre che la forbice con lo stesso periodo dell’anno prima si è ampliata: nell’Ats della Città metropolitana di Milano - che comprende le ex Asl milanesi e quella di Lodi - sono nati 1.810 bambini (2.284 nel dicembre 2019); 668 negli ospedali dell’Ats dell’Insubria (Varese e Como) contro gli 816 dello stesso mese dell’anno prima. La flessione più sensibile, però, riguarda l’Ats della Montagna, che ha unito le ex Asl di Sondrio, Vallecamonica e Sebino, a cavallo tra le province di Bergamo e di Brescia: qui i nati a dicembre sono scesi da 161 a 96. Quasi dimezzati. Più contenute invece le diminuzioni nella Bassa Lombardia: Pavia con 284 nascite si avvicina alle 301 del dicembre 2019, Cremona e Mantova (Ats Val Padana) scendono da 380 a 320.