Escursionista muore sulla Pania, caduto nel canalone di 200 metri

Ferito un altro uomo, erano partiti di buon'ora da un rifugio

Claudio Lotto

Claudio Lotto

Stazzema (Lucca), 10 dicembre 2017 - Tragedia sulle Alpi Apuane, dove due escursionisti sono caduti in un canalone di 200 metri dopo essere scivolati su una lingua di ghiaccio. Difficili i soccorsi per la zona impervia. Uno dei due escursionisti è morto: si chiamava Claudio Lotto, 48 anni, era nato a Viareggio, ma viveva a Massa dove era molto conosciuto anche per la sua lunga militanza nel consiglio della Camera di commercio e poi da albergatore (era titolare dell'Hotel Daisy a Marina di Massa) di presidente degli albergatori prima e di Confimprese Massa Carrara e Versilia poi. Lotto si stava battendo per un nuovo piano degli alberghi, per migliorare la viabilità della costa e per un turismo attivo tutto l'anno, non soltanto in estate.

Centinaia i messaggi istituzionali e politici, Lotto era un militante del Psi, arrivati in queste ore alle redazioni dei giornali locali e delle tv, in ricordo di Lotto e per esprimere vicinanza alla famiglia.

L'altro escursionista, un versiliese di 40 anni, è rimasto ferito, riportando fratture agli arti inferiori e traumi addominali. È stato stabilizzato e condotto dal rifugio all'ospedale Versilia. Il gruppo di escursionisti era formato da quattro persone in partenza. Erano tutti partiti di buon'ora dal rifugio di Mosceta diretti verso la Pania della Croce, la "regina delle Apuane", famosa e amata dagli escursionisti ma molto pericolosa soprattutto per l'abbondante presenza di ripidissimi canaloni e tratti ghiacciati. Peraltro quest'oggi tutti i bollettini avvisavano anche di un'allerta meteo proprio per l'Alta Toscana.

Al momento dell'incidente, dei due escursionisti non feriti uno è andato verso il Rifugio Mosceta, in Alta Versilia, a dare l'allarme, mentre l'altro è rimasto sul posto. Secondo una prima ricostruzione, i due sarebbero caduti in un canalone di 200 metri scivolando su una lingua di ghiaccio. 

Difficoltose le operazioni di recupero della salma e del ferito per l'impossibilità di trovare un idoneo punto di atterraggio dell'elisoccorso. Il Soccorso alpino è dunque partito via terra per prestare aiuti.