Addio all’ammiraglio Florindo Cerri, un uomo di grande valore

A 94 anni aveva vinto una regata velica nel golfo di Napoli

L'ammiraglio Florindo Cerri

L'ammiraglio Florindo Cerri

Viareggio, 10 ottobre 2015 - Nel gennaio scorso avremmo voluto premiarlo con l’Oscar versiliese dello sport, un premio che la nostra redazione organizza da quasi trenta anni: pochi mesi prima, l’ammiraglio Florindo Cerri – scomparso ieri a 95 anni – aveva vinto una regata velica nel golfo di Napoli, calamitando l’interesse mediatico nazionale per questo personaggio viareggino doc, amante del mare, considerato un «mito» vivente per le straordinarie esperienze vissute. Ma quella sera, l’ammiraglio Cerri non venne. «Mio padre non si è sentito bene – disse la figlia –: comunque ringrazia il giornale per il riconoscimento che gli è stato assegnato». In realtà dovevamo essere noi, ma soprattutto tutta la città a ringraziare un uomo che ha portato con orgoglio, l’orgoglio di appartenenze, il nome di Viareggio in tutto il mondo. Un uomo leggendario che ha vissuto la vita in prima fila, prendendosi sempre le sue responsabilità. Petto in fuori. E testa ritta. Con orgoglio.

Oltre ad avere fatto la carriera militare nella Marina arrivando a ricoprire incarichi prestigiosi, l’ammiraglio Florindo Cerri Florindo Cerri era un velista a tutto tondo. «Già ai tempi dell’Accademia insegnavo ai miei compagni la vela, cercando di uscire dal porticciolo di San Jacopo con la lancia a vela, bordeggiando contro vento nello stretto canale di accesso». A Port Mahón, più di una volta avrebbe voluto tentare la fuga, con una lancia di salvataggio armabile con vele a quarto: ma poi una riflessione più pacata impedì all’idea di concretizzarsi. «Questo viareggino, signore dei mari – lo ricorda così il suo amico Boris Giannaccini – ha partecipato negli anni alle più importanti regate veliche. Fino all’ultima, nel 2014, a 94 anni, alla XIX edizione della Coppa Guglielmo Acton, nel golfo di Napoli, vincendo la regata meglio conosciuta come ‘Regata degli Ammiragli‘. In quell’occasione ha ricordato l’edizione ‘Over 60’ del 2001, quando vinse insieme al pari grado Agostino Straulino, comandante della nave scuola Amerigo Vespucci». 

Socio onorario del Club Nautico Versilia; dal 1982 Socio del Rotary Club Viareggio Versilia, impegnato soprattutto nella commissione riguardante il Forum della fascia costiera, coordinando il lavoro di molti Rotary Club di varie regioni costiere occidentali italiane nonché della fascia orientale sarda, con interventi di salvaguardia ambientale molto impegnativi. Membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Artiglio Europa, in occasione della settima edizione del Premio Internazionale Artiglio (2013), consegnò al Museo della Marineria due grossi proietti d’artiglieria navale, recuperati dal vecchio Balipedio viareggino. Oggi i reperti donati da Cerri sono visibili su apposita piattaforma all’esterno del Museo. «Ma Florindo Cerri non era solo un grande uomo di cultura messosi al servizio volontario – spiega ancora Boris Giannaccini – per risolvere i problemi che un attivo Club Rotary poneva in continuazione. Florindo era – lo era sempre stato – un vero signore nel senso più alto del termine. Aveva il tratto distintivo di un gentlement d’altri tempi che ben si addiceva ad un ufficiale di Marina».