"Amanda Knox: colpevole o innocente". Il documentario tv sull'omicidio di Meredith Kercher

Nel girato 'scene inedite' del processo e un'intervista con i familiari della studentessa uccisa CONDANNA PER AMANDA E RAFFAELE NEL PROCESSO DI APPELLO BIS / LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DEL PROCESSO DI APPELLO BIS / IL RICORSO IN CASSAZIONE

Amanda Knox

Amanda Knox

Perugia, 25 agosto 2014 - "Amanda Knox: colpevole o innocente", girato tra Perugia, Seattle e Londra, è il documentario tv che sara' proposto per la prima volta in Italia dal nuovo canale Giallo, domani sera alle 21 (canale 38 del digitale terrestre e 144 su Sky). In Inghilterra il documentario è stato già visto da quasi 2 milioni di spettatori. Secondo i produttori si tratta dell'unico documentario "aggiornato e approfondito" sull'omicidio di Meredith Kercher realizzato dopo l'ultima sentenza sul caso, quella della Corte d'assise d'appello di Firenze che ha condannato Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

I due giovani si sono comunque sempre proclamati innocenti e hanno gia' presentato ricorso in Cassazione (la sentenza e' attesa nei prossimi mesi). Il film e' stato trasmesso anche in Australia, Svezia, Finlandia, e Belgio. E' il frutto di sei anni di lavoro da parte di una squadra con base in Italia, con la regia della giornalista Andrea Vogt. Saranno proposte "scene inedite" del processo e un'intervista con i familiari di Meredith Kercher.

"Tutto cio' che Meredith ha sentito quella notte - affermano i congiunti della studentessa inglese -, la paura, il terrore, il non sapere perche'... non meritava questo, nessuno lo merita…". Nel documentario interviste e interventi inediti, ai pm Giuliano Mignini, che diresse le prime indagini, e Manuela Comodi, del legale di parte civile Francesco Maresca, degli avvocati Giulia Bongiorno e Valter Biscotti, difensori di Sollecito e di Rudy Guede, di Patrick Lumumba and Anne Bremner, del gruppo "Amici di Amanda Knox".

Per la "prima volta" sara' proposta la voce della Knox durante l'interrogatorio del 17 dicembre 2007 in cui spiega perche' aveva accusato del delitto di via della Pergola Lumumba, allora titolare di un pub dove lavorava la giovane di Seattle ma poi riconosciuto completamente estraneo alla vicenda (l'americana e' stata quindi condannata per calunnia nei suoi confronti). Nel documentario Stephanie Kercher ricorda che sua sorella Meredith "era molto contenta di venire in Italia, non vedeva l'ora di conoscere la cultura italiana, di vedere la citta' di Perugia e farsi un nuovo giro di amici". "Ha lottato - aggiunge - per venire qui. Voleva essere qui a tutti costi". Per il pm Comodi "le principali prove" sono le tracce dalle quali e' stato estratto il Dna "misto di Amanda e Meredith". Conclusioni con le quali non concorda invece la dottoressa Sarah Gino, biologa forense del collegio difensivo della Knox. Per Anne Bremner "non esiste una sola prova fisica che lega Amanda a questo crimine". "Mez - ripete quindi la sorella Stephanie - e' stata dimenticata in tutto questo. Le foto sui media non sono di lei, non si parla molto di quello che e' accaduto all'inizio, quindi e' difficile mantenere viva la sua memoria".