Duomo di Orvieto stracolmo per l'ultimo saluto a Matteo e Barbara, vittime del terremoto

"Il terremoto è in grado di cancellare tutto, ma non l'amore. Quello tra Matteo e Barbara rimarrà per sempre"

Le esequie nel Duomo di Orvieto di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi

Le esequie nel Duomo di Orvieto di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi

Orvieto, 28 agosto 2016 – "Il terremoto è in grado di cancellare tutto, ma non l'amore e quello tra Matteo e Barbara rimarrà per sempre come un esempio a cui guardare con ammirazione. Sarà un ricordo che ci accompagnerà ogni giorno". Così, nell'omelia funebre, il vescovo Benedetto Tuzia ha ricordato oggi pomeriggio il legame indissolubile che ha accompagnato anche nella morte Matteo Gianlorenzi di 44 anni e la moglie Barbara Marinelli di 42, i due orvietani che hanno perso la vita nel crollo dell'hotel Roma ad Amatrice.

Un Duomo stracolmo di persone come raramente capita di vedere ha tributato il saluto di Orvieto ai due sfortunati coniugi che si trovavano nella cittadina laziale per gli impegni di lavoro di Matteo, commerciante nel settore dell'abbigliamento che aveva raggiunto Amatrice per prendere parte ad una fiera. Difficile descrivere lo strazio delle due famiglie, dai parenti e dei tanti amici stipati nella cattedrale. Commozione che ha raggiunto il culmine quando un'amica di Barbara, insegnante all'asilo Regina Margherita, ha pronunciato un breve discorso nel quale ha ricordato l'allegria, il senso dell'umorismo e la profondità del rapporto che li univa. Parole che hanno toccato tanti cuore e fatto piangere lacrime vere a chi, forse solo trovandosi di fronte a quelle due bare, ha realizzato che se ne sono andati per sempre dopo quelle 72 ore trascorse con il cuore in gola e la speranza mai sopita che i soccorsi impegnati a rimuovere le macerie dell'abergo si trovassero di fronte ad uno di quei miracoli a cui la cronaca dei tanti sismi in Italia e in varie parti del mondo ci ha abituato a considerare. Tutta la città ha sperato che quel miracolo potesse ripetersi. Invece, per la seconda volta nel giro dello stesso mese dopo le esequie di Anna Marchesini, la comunità orvietana si è ritrovata nella sua chiesa più importante a salutare due suoi concittadini amati e stimati come lo era la famosa attrice.

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