Sicurezza nelle scuole, la rivolta dei super-presidi

Collaudi e certificati di staticità sismica: i dirigenti bussano alle porte delle istituzioni. "Altrimenti ci pensino i prefetti"

La preside Marinangeli

La preside Marinangeli

Perugia, 7 luglio 2017 - E' di nuovo bufera in casa dei super-presidi, ormai trasformati in veri e propri manager dal decreto della buona scuola. I dirigenti umbri questa volta non ci stanno a caricarsi sulle spalle anche il problema della sicurezza degli edifici scolastici e quindi la protesta, iniziata qualche mese fa sul problema dell'eccessivo lavoro e delle troppe responsabilità, non si ferma. «Andrà a finire che saranno i prefetti a decidere se le scuole riapriranno o meno – spiega la dirigente Maria Marinangeli (foto), a nome dei presidi autoconvocati– . In questi giorni, un’ottantina di dirigenti su 129 hanno inoltrato agli organi competenti tutte le richieste per le certificazioni in tema di sicurezza.

Tra i documenti sollecitati, la verifica sismica degli edifici e il calcolo dell’indice di vulnerabilità, i verbali dei controlli di staticità a seguito dei recenti eventi sismici, il certificato di agibilità o copia del collaudo statico della struttura, il certificato di prevenzione incendi, la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, il registro dei controlli programmati e delle manutenzione sui presidi antincendi, il certificato relativo al “censimento dell’amianto” negli edifici scolastici. I dirigenti hanno messo nero su bianco che qualora non vi siano riscontri si inoltrerà richiesta di intervento ai prefetti, per verificare se ci siano le condizioni di sicurezza per riaprire le scuole a settembre.