Mansi: "Rimettere al centro la fabbrica e il lavoro"

La vice presidente di Confindustria, intervenuta al “Forum di idee per Prato”, il ciclo promosso dal vescovo Franco Agostinelli

Antonella Mansi

Antonella Mansi

Prato, 7 novembre 2014 - “Rimettere al centro la fabbrica e il lavoro, che è il suo valore principale, la sfida è quella di creare una fabbrica di talenti che investe nelle persone”. Ne è convinta Antonella Mansi, vice presidente di Confindustria, intervenuta al primo appuntamento con i “Forum di idee per Prato”, il ciclo promosso dal vescovo Franco Agostinelli come opportunità per riflettere sul futuro della città e del suo distretto tessile, da tempo in crisi di identità. “C’è bisogno di ritrovarsi tutti insieme, istituzioni, mondo del lavoro e semplici cittadini – ha detto monsingnor Agostinelli nell’introduzione all’incontro – c’è bisogno di audacia e di coraggio, non di scoramento, solo così è possibile tornare a sperare”. E proprio la speranza è l’orizzonte verso il quale la Chiesa pratese invita a guardare gli imprenditori ma anche i rappresentanti delle istituzioni cittadine presenti al Forum.

“Famiglia povera, azienda ricca, i dividendi stanno nelle aziende, i soldi servono per gli investimenti, le imprese hanno bisogno di liquidità per costruire il proprio futuro”, ha affermato la vice presidente di Confindustria toccando un tasto sensibile per il distretto pratese, storicamente costituito da aziende sotto capitalizzate, sottolineando uno dei valori che devono guidare lo spirito d’impresa. La Mansi, già presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, un incarico che la giovane manager ha lasciato a luglio al culmine della notorietà, ha detto: “Avevo terminato il mio compito; per me è stato naturale tornare nell’azienda di famiglia, l’obiettivo era stato raggiunto”. Parlando da imprenditrice, Mansi ha affermato che “la coerenza è un prezzo che si paga e che porta a delle rinunce” ma al contempo “si può essere competitivi sui mercati globali senza abbassare gli standard della sicurezza, della produzione e il costo del lavoro”.

Se per correre bisogna “essere più leggeri”, ha sottolineato, “non si può pensare solo di tagliare: l’impresa vincente è quella che sa innovare, questa è la sfida più impegnativa”. Un tema particolarmente attuale a Prato, il cui distretto tessile non è riuscito ad adeguarsi ai nuovi tempi, schiacciato da una concorrenza globale non sempre rispettosa delle regole. “La tentazione è di adeguarsi, di non sentirsi tutelati e prendere qualche scorciatoia – ha concluso la Mansi – invece i primi a osservare le regole e a pretendere che tutti le rispettino dobbiamo essere noi imprenditori, le aziende certificate alla fine sono quelle più attrezzate per vincere le sfide dei mercati internazionali”.