Scoppio sulla barca, muore dopo un anno e mezzo di cure

Francesca Faldini non è più tornata a casa in un anno e mezzo di calvario: coccolò il figlio finché non arrivarono i soccorsi

Francesca Faldini

Francesca Faldini

San Miniato, 7 marzo 2016 - Un dolore profondo unisce San Miniato e Cerreto Guidi per la morte di Francesca Faldini, 43 anni, coinvolta un anno e mezzo fa nello scoppio su un'imbarcazione a Piombino e mai più tornata a casa da quel giorno di fine settembre 2014. La donna è stata vinta da un’ultima, maledetta, complicazione dopo che era rimasta aggrappata alla vita tra sofferenze, coraggio e amore. Era determinata a tornare a casa, a riabbracciare il figlio che protesse stringendolo al petto nel giorno del tremendo scoppio. Francesca Faldini viveva a Cerreto Guidi. Ma da ben ventun'anni era la "storica" impiegata dell’agenzia immobiliare «Ciulli», un’istituzione in città. Per la professionalità, il sorriso con tutti e l'infaticabile impegno, Francesca era conosciuta e stimata da a San Miniato: era, di fatto, sanminiatese d'adozione.

Tante le preghiere per lei in questo anno e mezzo di calvario. E tante le lacrime versate quando è arrivata la notizia che il suo corpo martoriato era stato vinto dall'ultimo ostacolo. Tutto accadde una domenica di fine estate del 2014. Era al mare con amici, insieme alla famiglia al porticciolo delle Terre Rosse, a Piombino, a bordo di un’imbarcazione di nove metri. Quando fu girata la chiave dell’imbarcazione una fiammata, una lingua di fuoco e vapore, schizzò con terribile potenza dal vano motore e investì tre persone. Una fu Francesca Faldini con il figlio. Il bambino, allora di otto anni,  se la cavò con qualche bruciatura e tanto spavento: la mamma, nonostante le ustioni sul 70 per cento del corpo, lo coccolò tranquillizzandolo finchè non riuscì a consegnarlo ai soccorsi.

Un 45enne di Marcignana, allora da poco residente a San Miniato - e che era della comitiva -  con ustioni di secondo e terzo grado sul 90 per cento del corpo morì circa sei mesi dopo il fatto. Francesca aveva ustioni di secondo grado sul 70 per cento del corpo, è stata a lungo ricoverata a Pisa, nel reparto grandi ustionati. Dopo la riabilitazione a Volterra e un ricovero a Careggi, era di nuovo a Pisa dove, un’ultima complicazione, l’ha riportata in coma. Poi, in mattinata, il suo cuore ha cessato di battere. Non sono state ancora fissate le esequie. La salma è in medicina legale.