'Convegno antisemita nella Capitale della cultura'

Bufera sull'appuntamento in biblioteca che paragonava il colonialismo italiano a quello israeliano. La difesa degli organizzatori. Sul programma il logo di Pistoia Capitale. 'Ma non è un appuntamento ufficiale e il Comune non c'entra'

Tre degli organizzatori: Federica Collorafi, Celso Braglia e Lucia Innocenti

Tre degli organizzatori: Federica Collorafi, Celso Braglia e Lucia Innocenti

Pistoia, 28 ottobre 2017 - Mentre sui social impazzano rabbia e sconcerto e la polemica ha raggiunto persino il Parlamento grazie ad un'interrogazione dell'onorevole Capezzone (Gruppo Misto), ieri alla biblioteca San Giorgio di Pistoia si è svolto il convegno dal titolo 'Il colonialismo italiano in Libia e quello israeliano in Palestina. Analogie e differenze'. Questo incontro è stato organizzato dall'Assocazione Centro di Documentazione di Pistoia e dall'Associazione Centro Studi per la scuola pubblica e la partecipazione era gratuita e aperta a tutti.

Le critiche hanno preso piede per l'accostamento del colonialismo italiano alla storia dello stato d'Israele, ma sono state alimentate anche dal fatto che l'evento abbia esposto sulla propria locandina il simbolo di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 e che gli insegnanti avessero diritto a crediti formativi per la partecipazione al convegno. Le accuse di antisemitismo, in un momento in cui il problema è purtroppo tornato d'attualità a causa degli incresciosi fatti di cronaca legati al caso Anna Frank, sono state trasversali e mosse dal consigliere regionale del Pd Massimo Baldi così come dal gruppo locale di Forza Italia, che ha preso le distanze dall'evento e si è detto 'sconcertato' dal fatto che il MIUR non l'abbia fermato. Valentino Baldacci, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, ha scritto in una nota che «è inutile indignarsi tanto per l’episodio della maglia con l’immagine di Anna Frank se poi l’antisemitismo viene coltivato e diffuso con l’aiuto e la collaborazione di enti pubblici come il Miur, la Regione, il Comune di Pistoia».

La polemica non si è trasformata in manifestazioni di protesta al convegno, che si è svolto regolarmente davanti ad una quarantina di persone, nonostante i suoi organizzatori abbiano manifestato la tensione e la delusione per le critiche che sono loro piovute addosso. Gli organizzatori dell'evento, Lucia Innocenti, Federica Collorafi, Celso Braglia e Vincenzo Lo Buglio, hanno chiarito la loro posizione: 'Noi abbiamo organizzato un'esperienza didattica alternativa e completamente gratuita, al solo scopo di incentivare lo studio e la ricerca della verità sul tema del colonialismo ieri e oggi. Vogliamo formare gli insegnanti e i cittadini fornendo materiale didattico, fare politica non ci interessa. Inoltre, abbiamo parlato di analogie e differenze tra il colonialismo italiano e quello israeliano, non abbiamo fatto generalizzazioni e abbiamo lasciato emergere posizioni disparate'.

Anche una delle relatrici, la professoressa universitaria Diana Carminati, si è difesa dalle accuse: 'Io non sono antisemita, parlo semplicemente della nascita del sionismo'.

Per quanto riguarda le polemiche sull'utilizzo del logo della Capitale della Cultura e dei crediti formativi per gli insegnanti, gli organizzatori rispondono: 'Gli insegnanti che si assentano da scuola devono poter certificare che lo hanno fatto a scopo formativo, ecco la funzione dei crediti, ma comunque quelli presenti avevano quasi tutti il giorno libero. Per quanto riguarda il logo, non abbiamo avuto bisogno di richiederlo a Caript (che infatti non ha ricevuto domande né lo ha cioncesso, ndr) perché le iniziative nel calendario della biblioteca San Giorgio lo utilizzano tutte'.

Spiegazione confermata dalle dichiarazioni di Maria Stella Rasetti, direttrice della biblioteca: 'Questo evento, pur non essendo parte del calendario di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, compare in quello della biblioteca San Giorgio e pertanto si fregia dell'uso del logo ufficiale. E' quindi giusto sottolineare che il Comune di Pistoia non ha in nessun modo preso parte all'evento, non l'ha approvato o finanziato'.

E chi ha partecipato, cosa ne pensa della bufera sull'opportunità e le accuse di antisemitismo? Barbara Gagliardi ha sottolineato: 'E' stata una lezione storica molto interessante e assolutamente non politicizzata, se fossi stata un'insegnante sarei stata felice di riportare la documentazione in classe'.

Giulia Righetti