Sindaco vieta banchino del no al referendum, il caso arriva in parlamento

E l'Anpi ha scritto al Prefetto

Giacomo Mangoni (Foto Castellani)

Giacomo Mangoni (Foto Castellani)

Pistoia,  23 giugno 2016 -  Arriva in  p arlamento il caso del divieto del sindaco di Agliana alla raccolta firme (in orario serale, in piazza Gramsci durante il Giugno aglianese), al comitato per il no al referendum abrogativo della legge elettorale Italicum e oppositivo alla revisione costituzionale. L’ufficio stampa di Sinistra italiana fa sapere che le parlamentari toscane Marisa Nicchi (a Montecitorio), e Alessia Petraglia (al Senato) hanno presentato un’interrogazione al governo chiedendo provvedimenti e l’intervento del ministro Alfano.

«L’ordinanza di un sindaco deve rispettare anzitutto la Costituzione e le leggi ordinarie dello Stato - affermano le due parlamentari -. Vietare, come ha fatto il sindaco Pd di Agliana, invocando la tutela di una festa, stigmatizzando la raccolta firme come attività divisiva e di parte, è del tutto estraneo all’ordinamento. E’ stato impedito dal sindaco - concludono Nicchi e Petraglia - l’esercizio di un diritto politico di alto rilievo costituzionale». E l’Anpi provinciale, a firma del presidente, Aldo Bartoli e del segretario, Marco Leporatti, ha presentato una lettera-esposto al Prefetto di Pistoia, Angelo Ciuni, per segnalare «una grave inosservanza dei principi di libertà di espressione, associazione e manifestazione previsti dalla Costituzione, di cui si reso responsabile il Sindaco di Agliana», chiedendo l’intervento del rappresentante del Governo.