Biblioteca universitaria a rischio. Raccolta firme per riaprirla

La Nazione lancia l’iniziativa subito sposata dagli Amici della Bup

Lavo alla biblioteca de La Sapienza (Valtriani)

Lavo alla biblioteca de La Sapienza (Valtriani)

Pisa, 24 giugno 2016 - Le immagini di chi li ha potuti vedere sono ancora davanti agli occhi: libri antichi zuppi di acqua, asciugati con mezzi di emergenza, come lo scottex. Pile di volumi che attendono di essere restaurati e valorizzati. Non abbandoniamo la Biblioteca universitaria. Più di un appello, di cui La Nazione vuol farsi promotrice con una raccolta firme sposata da subito dall’associazione degli Amici della Bup, con la sua presidente, la professoressa Chiara Frugoni. Un invito rivolto a tutte le persone che tengono a quel patrimonio immenso. Seicentomila volumi, alcuni antichissimi e preziosi. Pezzi rari. Firme per chiedere di non disperdere questo tesoro e di far riaprire il prima possibile proprio la biblioteca chiusa ormai da 4 anni. «Già, questo significa – spiega subito la professoressa Frugoni – che una generazione di studenti si è formata senza aver messo piede in questo tempio e aver consultato i suoi gioielli». La storia e i buchi neri, uno dei quali è la recente rottura di un tubo (la denuncia è arrivata da Zuccaro consigliere 5Stelle la quale ha chiesto di poter fare un sopralluogo che, se non sarà concesso, avverrà a sorpresa) che ha danneggiato il fondo F che contiene anche alcune Cinquecentine. «Il Palazzo della Sapienza era del Demanio – ricostruisce Frugoni – poi ceduto gratuitamente all’Università. Un edificio sbarrato da quattro anni. Nella motivazione, si parla di danni dovuti alla famosa scossa del 2012. Questo significa, come denunciamo da sempre, che il terremoto di Reggio Emilia avrebbe colpito Pisa solo nella biblioteca? In realtà, il palazzo era già dissestato e nella parte della facciata. A settembre la Sapienza riaprirà, ma non la biblioteca per la quale non è stato ancora approvato il progetto lavori, dovrebbe esserlo a breve. E se non si sa l’inizio, figuriamoci la fine... Non sarebbe stato meglio fare gli interventi tutti insieme con un unico progetto?». Una mancanza che alimenta voci insistenti che parlano di un trasferimento.

Il futuro. «Il Mibact è stato collaborativo tanto che potrebbe essere concessa, in autunno, la riapertura solo per il personale di almeno due stanze in collaborazione con la direzione. Questo permetterebbe agli impiegati di presidiare l’area e monitorare meglio tutto: in questi anni ci sono stati vetri rotti, occupazioni e danni. Ministero che ha contribuito al restauro del palazzo e che ha investito sul San Matteo dove è stata trasferita parte dei libri nel frattempo». Il rammarico. «Dispiace molto, in generale, che non ci sia stata sensibilità nel capire che la biblioteca avrebbe dovuto aver più spazio per diminuire le sedi periferiche. Da 4 anni sono state sospese le riviste, sono 2mila. E in queste condizioni è quasi come non averle. La Sapienza riaprirà con un Dipartimento super, sicuramente più facile da spostare rispetto ai 600mila volumi. E alla cerimonia di inaugurazione chi è stato chiamato per dare lustro a questo nuovo spazio? Il cantante Bocelli che niente ha a che vedere con la cultura libraria. Non mi stupisce che Pisa abbia fallito nella sua candidatura a città della cultura. Insomma, non abbandoniamo la nostra biblioteca».

Per aderiro all'appello, inviare una e-mail a [email protected] o mandare una lettera a La Nazione, largo Menotti 13, 56126 Pisa.