Coppie gay 'respinte' a Cascina: "Vengano a unirsi da noi"

L’appello degli altri sindaci. Ma Ceccardi: "Polemica sterile, possono farlo anche qui nell’ufficio di stato civile"

Una manifestazione pro Unioni civili (foto di repertorio)

Una manifestazione pro Unioni civili (foto di repertorio)

Pisa, 27 ottobre 2016 - I Comuni del lungomonte pisano vogliono i ‘respinti’ di Cascina. Se il sindaco Ceccardi dice ‘No’ alle unioni civili, i ‘colleghi’ dei Comuni limitrofi chiedono di farli trasferire da loro. Sono i sindaci di Calci, Vicopisano, San Giuliano Terme e Vecchiano. «A breve celebreremo la prima unione civile nel nostro comune e, ovviamente, il rito avverrà nell’aula consiliare - dice Ghimenti il sindaco di Calci -. Chiunque abbia il piacere di sposarsi a Calci, noi siamo a disposizione. Appena questa tanto attesa legge è stata approvata, insieme agli altri comuni del lungo monte abbiamo firmato un documento dove spiegavamo che ci saremmo subito attrezzati per fare in modo che questo diritto, finalmente approvato, fosse subito applicabile. Le unioni civili sono sullo stesso piano dei matrimoni, con le stesse condizioni». «Non abbiamo ancora avuto richieste, ma sarò io a celebrare la prima unione civile sul nostro territorio - dichiara Angori, primo cittadino di Vecchiano -. Appena approvata la legge già tutto era predisposto, mancava il registro che ora abbiamo. Le nostre porte sono aperte, anche a cittadini di altri comuni». Stesso pensiero espresso da Taglioli, il sindaco vicarese che aggiunge: «A breve avverrà un unione civile e, nonostante in molti mi abbiano richiesto di celebrare il rito, il primo voglio essere io! Le condizioni sono identiche ai matrimoni, non toglierei mai la felicità a chi inizia una nuova vita insieme». «Nel giro di pochi mesi celebrerò un’unione civile - dichiara Di Maio, sindaco di San Giuliano Terme -. Nel nostro comune c’è equiparazione di condizioni tra matrimonio e unioni civili. Per arrivare ad approvare questo diritto è stato percorso un lungo cammino, non va vanificato con prese di posizioni inutili. Chiunque voglia unirsi o sposarsi da noi è ben accetto!».

Su tutt’altra linea Ceccardi che ribadisce che a Cascina ci si può unire civilmente ma non nell’aula consiliare e nemmeno su delega del sindaco. «Possono andare dall’ufficiale di stato civile, prendono appuntamento e firmano l’unione - spiega -. Io non do deleghe, è nelle competenze di sindaco dare o non dare la delega, al di là dell’obiezione. E’ una polemica sterile. A Cascina c’è l’ufficiale di stato civile, il problema quale sarebbe?» Riguardo alla coppia che avrebbe dovuto unirsi il 21 gennaio nella aula consiliare, rimborsata un mese dopo la prenotazione perché la stanza è stata destinata a un evento culturale, Ceccardi aggiunge: «Basta che chiamino l’ufficio di stato civile e fissino per il 21 gennaio o per il giorno che vogliono sentendo la disponibilità dell’ufficio». Ma niente sala consiliare.