Rocca di Ripafratta, (quasi) via al recupero

Lo studio del centro Ask della Bocconi è stato divulgato. L'associazione Salviamo la Rocca: "Adesso, lavoro di squadra"

Francesco Noferi, presidente dell'associazione Salviamo la Rocca di Ripafratta

Francesco Noferi, presidente dell'associazione Salviamo la Rocca di Ripafratta

Ripafratta (PI), 14 ottobre 2016 - Un grande passo avanti per il recupero della rocca di San Paolino a Ripafratta. Giovedì 13 ottobre 2016, l’associazione Salviamo la Rocca ha divulgato il risultato dello studio che la Fondazione Pisa aveva commissionato al centro Ask della Bocconi per valutare le effettive possibilità di recupero del bene artistico e, di conseguenza, dello sviluppo economico della frazione sangiulianese.

Non è uscita una risposta netta. Ed è molto positivo, perché in quel caso non sarebbe potuta essere che negativa. Un «sì», quindi, con riserva. Ma entriamo nel dettaglio.

«Lo studio di Ask – spiega Francesco Noferi, presidente dell’associazione – mette in luce le potenzialità del recupero della rocca di Ripafratta e alcune sue importanti criticità. È un contributo utilissimo, una base di partenza su cui costruire e per questo uno incentivo a proseguire nel percorso che stiamo costruendo da anni insieme ai cittadini e alle istituzioni.

Lo studio, che abbiamo accolto con interesse e per il quale ringraziamo la Fondazione Pisa, rappresenta un importante stimolo ad approfondire i modelli di gestione post-recupero, vero aspetto chiave per l’avvio del recupero della rocca, come per molti altri beni culturali. Anche se la sostenibilità della gestione della rocca non può essere considerato un dogma (un investimento in tal senso presenta incalcolabili ricadute di ordine culturale, sociale e di sviluppo dell’economia del territorio), deve comunque essere oggetto di una seria e attenta riflessione.

Al tempo stesso – prosegue –, l’appetibilità turistica del bene storico, così come rileva lo studio, dipenderà in larghissima parte anche dalla capacità di promozione, di interconnessione con il resto del sistema-Monte Pisano e, aggiungiamo noi, dalla capacità - forse sottostimata - di intercettare l’imponente flusso di turisti che si muove ogni giorno tra Lucca e Pisa tramite mobilità pubblica (treno, autobus) e privata (strada e autostrada, itinerari ciclabili).

Dal lavoro di Ask, dunque, intendiamo muoverci per approfondire le questioni sul tavolo e calare possibili soluzioni adeguate nella specificità del nostro caso; in questo modo, contiamo di far definitivamente partire il percorso di recupero da tantissimi anni messo in cantiere e ancora mai realizzato.

Lo studio di Ask pone la necessità di progettare un futuro sostenibile fin da adesso, cosa che l’associazione contribuirà a fare con i suoi soci, con i cittadini, con gli esperti e con le istituzioni, in primis il Comune di San Giuliano Terme, che insieme alla nostra associazione si è fin qui impegnato perché si giunga al recupero e a una ri-funzionalizzazione efficace della rocca.

L’associazione – conclude – si appresta dunque a proseguire il proprio lavoro di approfondimento e sensibilizzazione in modo ancora più intenso. A questo scopo, sta mettendo a punto una serie di iniziative che mirano ad allargare la cerchia dei propri collaboratori, anche professionali».

Salviamo La Rocca condividerà le proprie idee e presenterà le proprie iniziative future in un’assemblea pubblica che si terrà giovedì 20 ottobre 2016 alle 21 al centro civico «Del Genovese» di Ripafratta.