
Un fotogramma della rapina e, nel riquadro, Daniele Trubiano
Lucca, 29 settembre 2015 - Rapina con retroscena choc quella messa a segno ieri sera al supermercato Conad. L'autore del colpo, come spiegato questa mattina in questura dal dottor Vincenzo Ciarambino, è un poliziotto in forza a Pisa, in servizio come assistente capo. L'uomo, Daniele Trubiano, detto Lama, circa 50 anni, lucchese, prima residente a Sant'Angelo in Campo, ha tentato la rapina con l'arma di ordinanza ma caricata con proiettili più grandi di quelli di ordinanza; di fatto l'arma non poteva spararare. Un profondo choc per il questore che parla di "una sofferenza grande, amplificata dal fatto che oggi è il giorno di San Michele, giorno della nostra festa".
Il bottino della rapina ammonta a 3.990 euro, ma, ricordiamo, il poliziotto-rapinatore era stato fermato all'uscita del supermercato da due dipendenti e due passanti che di fatto lo hanno consegnato alle Volanti giunte ieri sera sul posto. La terribile scoperta per la polizia è arrivata questa mattina, quando dopo controlli incrociati si è appreso che il rapinatore era un collega.
Il poliziotto era attivo nella sezione investigativa della Digos e in passato si era occupato di antiterrorismo facendo parte anche della squadra che si era occupata delle indagini sulle nuove brigate rosse e che portarono all'arresto della brigatista pisana Cinzia Banelli.
«Siamo sconcertati e davvero non sappiamo dare una spiegazione a quanto successo. Negli ultimi tempi non ha mai dato segni di nervosismo o altri segnali che lasciassero prevedere qualcosa di preoccupante», ha poi detto il questore di Pisa, Alberto Francini. «Era rientrato in servizio - ricorda il questore - dopo un periodo di malattia ma le sue condizioni psicofisiche erano buone. È un fatto inspiegabile, che ci amareggia. Nessuno, neppure tra i suo colleghi più stretti, riesce a dare una motivazione al gesto che ha compiuto». L'agente, in servizio nella squadra antiterrorismo della Digos, è stato immediatamente sospeso in attesa dell'esito del procedimento penale a suo carico che «già alla conclusione del processo di primo grado - ha sottolineato Francini - potrebbe portare in caso di condanna alla destituzione da poliziotto».