La "Pecora Nera" chiude i battenti: speranze appese a un filo sottile

L'ultima speranza per il ristorante di piazza San Francesco è l'intervento di qualcuno che sostenga l'attività. Il gruppo di ragazzi disabili chiede solo di poter continuare a lavorare

Lo staff de La Pecora Nera

Lo staff de La Pecora Nera

Lucca, 25 luglio 2016 - Una clessidra che scorre inesorabilmente, granello di sabbia dopo granello, ma loro, di arrendersi, non ne vogliono sapere. Servirebbe un colpo d’ala. Servirebbe che qualcuno desse vita a un’operazione di vera solidarietà, non a migliaia di chilometri di distanza, ma dietro casa, a favore di un gruppo di ragazzi che lavorano e vogliono solo continuare a farlo. Il ristorante «Pecora Nera», uno dei cinque locali in Italia a impiegare, all’interno di un preciso progetto sociale, ragazzi disabili, è davvero a un passo dalla definitiva chiusura. L’assemblea della cooperativa che gestisce il locale, aperto nell’ormai lontano 2007, ha deciso di procedere con la messa in liquidazione volontaria dell’attività, prendendo atto che il passivo di circa 40mila euro non è ripianabile senza l’intervento di qualche soggetto, dopo che Anffas, che a suo tempo creò la cooperativa, ha deciso di sfilarsi. Dunque, se non si affaccerà qualcuno in grado di iniettare liquidità e speranza per il futuro, il destino per il bel locale di piazza San Francesco pare definitivamente segnato.

La speranza continuano a non perderla i ragazzi, sette disabili, tre con borse lavoro e quattro assunti, oltre a quattro ulteriori dipendenti. Non si vogliono dare per vinti e attendono che qualcuno, tra le istituzioni, per il momento molto, troppo, defilate, o qualche imprenditore, dia loro la possibilità di continuare a lavorare. Chiedono solo quello. E lo hanno ribadito in un toccante video registrato proprio da tutti loro, insieme ai rispettivi genitori, mentre sono intenti a servire al ristorante. Sui social il video sta letteralmente spopolando a distanza di poche ore dalla pubblicazione: più di 10mila persone raggiunte, oltre 200 condivisioni e decine e decine di «Mi piace».

«E’ la nostra casa, qui siamo cresciuti, ci siamo innamorati, abbiamo pianto e gioito tutti insieme: vogliamo continuare a lavorare qui», spiega nel video uno dei ragazzi, Guido, che lavora dall’inizio alla «Pecora Nera». L’augurio è che qualcosa o qualcuno, un principe azzurro, permetta a questi ragazzi di tenere vivo il loro sogno, che è poi solo quello di continuare a lavorare. «Per ora - spiegano alla ‘Pecora Nera’ - solo qualche abboccamento, niente di concreto, ma qualche interessamento. Speriamo si trasformi in realtà, e di sicuro servirebbe un maggiore sostegno da parte delle istituzioni. In settimana prossima dovremmo essere a Roma per un incontro con Anffas nazionale: vediamo quello che succederà».