LAURA SARTINI
Cronaca

Disabili, odissea per un certificato: costretti a farsi timbrare in strada

La sconcertante esperienza all'anagrafe: "L'ascensore? Non c'entro"

Il timbro in strada

Il timbro in strada

Lucca, 19 gennaio 2016 - Anche una semplice dichiarazione di variazione anagrafica, può diventare un’arrampicata ai limiti dell’impossibile quando le barriere architettoniche si rivelano insormontabili. Valter Menichelli e Luis Enrique Giusti, disabili, entrambi costretti a muoversi su una carrozzina, ieri mattina si sono recati all’ufficio anagrafe del Comune, in via S.Paolino. Impossibile utilizzare l’ascensore per raggiungere gli uffici: c’entra poco più di un passeggino, certo non le carrozzelle motorizzate di ultima generazione o quasi. «Chissà chi l’ha progettato - si chiedono -, forse era meglio risparmiare quei soldi». Non resta che suonare il campanello. La dipendente comunale si infila il piumino: col freddo del mattino sbrigare pratiche a cielo aperto non è il massimo, e si affretta a verificare la richiesta.

«I vigili urbani mi hanno mandato l’invito a compilare i moduli per la variazione di residenza - spiega Valter -, eppure avevo già provveduto in autocertificazione. Ma non basta. Allora sono venuto di persona, ma non c’è niente di facile qui. E’ strana questa burocrazia. Le tasse della spazzatura, e anche le bollette, mi arrivano a San Concordio esattamente dove abito. Quindi è un’informazione ufficiale, quella della mia residenza, che tutti hanno e di cui si servono: che senso ha che debba venire a compilare nuovi moduli?». Benvenuti nel paese dove tutto è un «modulo» da riempire, possibilmente di persona. Per poi procedere, in una staffetta infinita, soprattutto con le difficoltà di un disabile, a un altro ufficio, che ha sede da tutt’altra parte. «Una volta che ho preparato i fogli dovrò consegnarli all’ufficio protocollo del Comune, in piazza S.Maria Corte Orlandini – dice Valter Menichelli -. Poi se tutto va bene, forse, la trafila è finita». Forse.

«Non ha senso che un ufficio comunale nel 2016 ancora non si doti di attrezzature idonee per i portatori di handicap, né uno scivolo, né un ascensore che possa risultare minimamente funzionale allo scopo. Qui sembra di essere ancora all’anno zero». A far la differenza solo la gentilezza del personale che ha tentato anche la via più breve di un passaggio di carte interno, per evitare un ulteriore viaggio del malcapitato. Ma niente, non si può.