Ex casa del Boia, il Comune annulla tutto dopo il nostro scoop

Incredibile: accuse a 'La Nazione' di aver reso pubblici i nomi delle aziende interessate alla gestione MA L'INCONTRO DEL 6 AGOSTO SMENTISCE PALAZZO ORSETTI

La ex Casa del Boia (foto Alcide)

La ex Casa del Boia (foto Alcide)

Lucca, 14 agosto 2015 - Stop. Si riparte da capo. Per colpa de La Nazione. Da ridere. Non ci fosse da piangere per una vicenda, quella del bando per la gestione, previo allestimento, del centro visite Multimediale della Via Francigena all’interno del complesso Casa Del Boia ed ex canile, che va avanti da mesi e che sta riservando un pasticcio dopo l’altro. Il Comune di Lucca ha annullato la determina dirigenziale 1213 del 6 luglio scorso che dava avvio alla procedura negoziata dopo che il bando per la gestione degli spazi era clamorosamente e miseramente fallito: zero aziende partecipanti, nonostante una proroga di una settimana nella data ultima, proroga concessa peraltro con una motivazione a dir poco risibile. Bando deserto, procedura negoziata annullata: si ripartirà dunque da zero.

Secondo Palazzo Orsetti, i dati con i nominativi di chi aveva manifestato solo interesse pubblicati da La Nazione nell’edizione del 5 agosto scorso hanno compromesso l’iter amministrativo. E si cita in proposito l’articolo 13 del d.lgs n. 163/2006 in merito all’acceso differito agli atti e alla loro pubblicazione nelle gare. Di fatto, con la pubblicazione dei dodici nomi delle realtà che hanno manifestato interesse - spiegano nella determina a firma del segretario comunale Sabina Pezzini - «a prescindere dalle modalità con cui il quotidiano è pervenuto a conoscenza del dato riferito, si è venuta a creare proprio quella situazione che la disciplina dell’art. 13 vuole prevenire e, comunque, impedire; alla luce di quanto avvenuto e valutata l’oggettiva impossibilità che sia garantito il corretto svolgimento della procedura avviata, si rende necessario procedere all’annullamento della determinazione».

Una manifestazione di interesse, bene chiarire, che era già scaduta in data 23 luglio, dunque ben prima della pubblicazione. E senza considerare, dato alquanto singolare, che, come riportato nell’articolo del 5 agosto, i dati erano stati forniti direttamente dal Comune al consigliere comunale Nicola Buchignani, che li aveva chiesti due volte e senza che nella missiva firmata dal dirigente comunale trapelasse comunque il problema dell’accesso differito. Dunque gli atti sono stati forniti direttamente dagli uffici comunali. Erano secretati o pubblici? Un problema, quello dei possibili «cartelli» tra aziende attraverso la pubblicazione dei nomi sollevato dal Comune, che trova un’altra incongruenza nel fatto che lo stesso Palazzo Orsetti ha convocato, per il 6 agosto e in un’unica riunione, otto delle aziende che avevano manifestato interesse e che dunque hanno potuto verificare chi erano i loro potenziali concorrenti o alleati in vista di possibili unioni per arrivare a un’offerta.

Tutto a dir poco singolare. Come singolare è stata la gestione complessiva del bando che, come si ricorderà, aveva sollevato dubbi da più parti. Un bando ritenuto da molti ad excludendum, visto che si richiedevano allestimenti museali per 830mila euro nel curriculum per potervi partecipare. Cifre impossibili per le realtà locali. E dopo il bando deserto ecco la procedura negoziata. Con solo quattro soggetti che hanno manifestato una candidatura completa così come avrebbe previsto il bando iniziale: gli altri solo per alcuni servizi. Altro punto critico che ha sollevato dubbi sulla continuità tra il bando iniziale e la procedura negoziata. Ecco i loro nomi: Temp. Soc. (Pisa), Apogeo Srl (Reggio Emilia), New Company (Verbania), Tecton Soc. Coop. (Reggio Emilia), Andreri Snc (Pisa), Ett Spa (Genova) congiuntamente con Idea Soc. Coop. (Lucca) e Il Turista Srl (Pisa), Nuovi Orizzonti (Lucca), Syremont (Cosenza), Perla Gianni (Firenze), Selfhabitat (Firenze), D’Uva Workshop Srl (Firenze).

R.L.