Abusi sessuali su una bimba, scatta il ricorso in Cassazione

La famiglia si costituisce parte civile contro il padre

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Lucca, 10 ottobre 2015 - Quattro anni appena, costretta a rapporti orali con il padre. Una storia torbida, terribile. Che riaffiora oggi in tutta la sua drammaticità, dopo cinque anni (oggi la bambina ne ha 9) con l’intenzione della famiglia, in particolare della mamma, di ottenere giustizia. Un caso che venne alla ribalta, appunto, nel 2010: il papà della piccola, con un’attività in Lucchesia, secondo la testimonianza che la piccola rese in fase di incidente probatorio, l’aveva indotta a rapporti sessuali orali. A scoprirlo fu una parente, in una circostanza del tutto insolita e imprevedibile. La bambina un giorno era in auto con lei quando transitavano vicino ad un luogo dove pascolano le mucche.

La piccola indicò, e le associò ai cavalli. «Anche papà fa il gioco del cavallo con me». Parole che instillarono il sospetto di qualcosa di atroce, che trovava conferma nei movimenti di bacino mimati dalla piccola inconsapevole di stare raccontando qualcosa di ben diverso da un gioco innocente. Difficile a soli quattro anni capire. Più difficile ancora non fidarsi del papà. La bambina riportò, anche in fase di incidente probatorio, dettagli inequivocabili degli incontri segreti con il padre. L’uomo si presentò ad ogni udienza, sempre professando la sua innocenza. Alla fine la condanna a 8 anni (il pubblico ministero Sara Polino ne aveva chiesti 14), che in parte scontò agli arresti domiciliari.

Ma, colpo di scena, il verdetto della Corte D’Appello cancella tutto, e lo assolve. Le prove, è il motivo fondante di quella sentenza che ha colpito la famiglia come un pugno nello stomaco, sarebbero state indiziarie. La famiglia, dopo lo choc di una sentenza lontana anni luce dalla prima, ha raccolto il coraggio e adesso, tramite il proprio legale, l’avvocato Andrea Da Prato, procederà costituendosi parte civile nel ricorso in Corte di Cassazione. In tutti questi anni sembra che il padre non abbia mai più tentato un riavvicinamento con la famiglia, neanche attraverso un sms. Una storia in attesa di una conclusione rispettosa della verità.

L.S.