Migliarina, l'odissea di pedoni e disabili

'La Nazione' nei quartieri: "Marciapiedi inesistenti, qua rischiamo la vita"

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La Spezia, 18 settembre 2016 - «LA SPERANZA è che non succeda mai niente di grave. Le consapevolezze sono ben altre». Usa queste parole Nello Fioravanti per descrivere i rischi e il tangibile pericolo che quotidianamente corrono anziani, bambini e pedoni. I marciapiedi, sul filo di un rasoio, si confondono con le strade principali che costeggiano, via Canaletto e via Buonviaggio. Una gincana giornaliera, volta a schivare automobili e autobus, costringe i passanti a spingersi sulla strada principale per poter raggiungere a piedi i negozi del quartiere. E ieri mattina i cronisti de La Nazione hanno fatto, a fianco dei residenti, il percorso che giornalmente devono affrontare gli abitanti di Migliarina. Siamo partiti da via Picedi e, a piedi, abbiamo raggiunto Piazza Concordia. Marciapiedi inesistenti, pensiline degli autobus distrutte e aiuole in preda alla sporcizia e al degrado. Ma non abbiamo ancora visto niente. Dobbiamo proseguire il cammino per accorgerci di una realtà abbandonata. Pini alti e pericolanti, alberi folti e mai potati invadono il marciapede. Un ciclista si ferma e si butta sulla strada principale per non ricevere, in pieno volto, la vegetazione. I resti di un lavandino del bagno giacciono ai piedi di un’aiuola e, sullo stesso lato, un’aiuola abbandonata ospita un cestino dei rifiuti.

«NON PARLIAMO del canale Dorgia, – prosegue Fioravanti – che, in caso di pioggia, non riesce a ricevere neppure un millimetro d’acqua. Zero manutenzione, erbe fitte e lunghe creano una sorta di ‘tappo’ e impediscono il fluire delle acque. Ma non si vede mai nessun operaio a pulire il canale e a prepararlo in vista delle copiose piogge autunnali». Il disagio e il pericolo dei marciapiedi viene sottolineato anche da Marco Curetti che pone l’accento sulle difficoltà che un anziano, per non parlare di un disabile, incontra in questo quartiere.

«E I PARCHEGGI riservati agli invalidi? – domanda Ester Cisotto – Quelli vengono sempre e puntualmente occupati da chi non ha il diritto di farlo lasciando a bocca asciutta chi invece ne avrebbe un gran bisogno. Ma non si vedono mai gli agenti della Municipale a fare una multa o mirati controlli». Le fa eco Giorgio Cortesi che incalza: «Io vado personalmente a pulire i tombini e le bocchette perché temo, in caso di pioggia, brutte sorprese». Menefreghismo, assenza di cura e sciatteria hanno ormai lasciato in stato di abbandono il quartiere che non si sente ascoltato come merita. «Le tasse le paghiamo tutti – concludono all’unisono commercianti e residenti – ma troppo spesso si dimenticano che anche noi facciamo parte di Spezia. Non saremo il centro storico ma siamo, pur sempre, un quartiere che è rimasto un gran paese. Ci conosciamo tutti da sempre e non vogliamo vedere alla deriva la nostra zona».

Francesca Franceschi