Mamma muore dopo 5 giorni di coma. E ora si teme per la vita del neonato

Colpita in casa da un arresto cardiaco, la donna non si è più ripresa

La mamma di 40 anni non si è più ripresa dal coma in cui era precipitata

La mamma di 40 anni non si è più ripresa dal coma in cui era precipitata

La Spezia, 9 febbraio 2017 - Non ha sofferto, si è spenta lentamente proseguendo oltre la vita il sonno nel quale era piombata mercoledì della scorsa settimana, con la creatura in grembo. Il neonato è venuto alla luce col parto cesareo e lotta con tutte le sue forze per vivere. La mamma di 40 anni non ce l’ha fatta. L’arresto cardiaco che l’aveva colpita nella sua abitazione alle 5 di mattina di una settimana fa ha avuto effetti devastanti, prima sulle funzioni cerebrali, poi sull’insieme del fisico che non ha retto alla gravità del quadro clinico in cui ogni funzione era garantita dalle macchine. Ieri è stata sottoposta ad una risonanza magnetica per accertare un eventuale, sperato, mutamento in positivo delle condizioni. Nulla di buono. E niente da fare. Le condizioni si sono progressivamente aggravate e ieri sera il suo cuore, già martoriato, ha cessato di battere.

IL CUORE del bimbo continua a pulsare, ma è sfibrato dal trauma di una venuta al mondo tormentata, conseguenza del malore improvviso patito della madre nella sua abitazione dopo il risveglio mentre era al bagno, con la porta chiusa. Fu necessario scardinarla per prestarle soccorso dopo l’urlo lacerante che lanciò per chiedere aiuto. Un intervento tempestivo quello degli operatori del 118, allertati dai familiari che prestarono i primi soccorsi. Ma i danni cerebrali indotti dal mancato flusso del sangue al cervello si sono rivelati senza ritorno per la donna. Appena sostenibili per il neonato, venuto al mondo, col parto cesareo, con ripercussioni gravissime. Il bimbo vive grazie alle macchine, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Gaslini di Genova. Le sue condizioni, ieri sera, erano disperate. Il rischio che a tragedia si saldi tragedia è, purtroppo, reale.