"Compagnie, investite sulle Cinque Terre, altro che sconsigliarle ai crocieristi..."

Velata indignazione dei sindaci Moggia e Resasco per l’affondo / CINQUE TERRE SCONSIGLIATE AI TURISTI

Una nave da crociera

Una nave da crociera

Cinque Terre, 28 luglio 2015 – CINQUE Terre sconsigliate ai crocieristi, i sindaci non ci stanno. Ha suscitato velata indignazione tra i primi cittadini la decisione della compagnia di crociere Celebrity Cruise di sconsigliare ai propri clienti il ‘pacchetto’ Cinque Terre perché i treni e i traghetti sono troppo affollati e i borghi sono ormai divenuti «mete molto popolari». Emanuele Moggia, sindaco di Monterosso, rilancia mettendo nel mirino proprio le compagnie di crociere, colpevoli di «spremere le Cinque Terre come un limone, senza neppure portare risorse al territorio». «Le nostre zone sono da maneggiare con cura, non devono essere considerate come il volano per ricchezze altrui – sbotta il primo cittadino –, anzi dalle compagnie mi sarei aspettato investimenti per il territorio. Il problema degli afflussi si è accentuato in maniera critica con l’arrivo delle crociere. Crediamo che le presenze dei crocieristi debbano essere organizzate e contingentate, per evitare di arrecare altri danni al nostro territorio. Condivido il pensiero espresso oggi (ieri, sulla Nazione; ndr) dal presidente del Parco nazionale: dobbiamo fermarci a ragionare sui flussi, e imparare a governarli, anche perchè non si possono mettere i tornelli alla stazione per fermare il turismo». Dal primo cittadino anche una possibile soluzione.

«DOVREMMO sederci tutti attorno a un tavolo: Autorità portuale, Parco, compagnie crocieristiche e Comuni, per cercare di vendere un prodotto più accattivante e per cercare di organizzare gli arrivi. Altrimenti – spiega Moggia – l’unico segno della presenza dei crocieristi sarà l’aumento dei conferimenti di spazzatura in discarica, che a Monterosso sono aumentati del settanta per cento». Più o meno sulle stesse frequenze il pensiero di Vincenzo Resasco, sindaco di Vernazza, che non è contrario all’arrivo dei crocieristi, a patto che vengano «accompagnati in maniera più consona e consapevole. Per questo servono servizi ad hoc: abbiamo il vantaggio di sapere quando arrivano, perchè non organizzare al meglio il loro flusso? Il turismo va consentito e garantito, ma anche organizzato. L’ipotesi del numero chiuso è inimmaginabile – spiega il sindaco di Vernazza –, ma bisogna agire sugli arrivi e sulle infrastrutture. I treni, per esempio, non sono all’altezza dei numeri: lo scorso week end, tra sabato e domenica, abbiamo sfiorato le ventimila presenze, e con questi numeri diventa importante tutto, dai servizi al turismo ai treni, ai traghetti». Più mite il commento di Gianfranco Bianchi, presidente della Camera di Commercio della Spezia, per cui «i crocieristi sono consapevoli delle scelte, al di là dei consigli che possono arrivare dalla compagnia o dal comandante – spiega –. Non ci vedo situazioni punitive, e comunque l’importante è che i crocieristi rimangano sul territorio, non esistono solo le Cinque terre o la Passeggiata Morin, ma anche borghi come Lerici e Porto Venere».