Concordia, in aula i traumi dei naufraghi. E Schettino non c'è

All'udienza le testimonianze dei superstiti che raccontano le conseguenze psicologiche del naufragio. Costa Crociere replica a Report: "Le accuse sono solo mistificazioni" e contrattacca: "Il timoniere capiva l'inglese". Depositate le querele contro Domnica L'INCHIESTA DI REPORTI: MALFUNZIONAMENTI NELLA NAVE/ TAPIRO D'ORO A SCHETTINO/SCHETTINO VINCE UN CAUSA/DOMNICA: "UN ELICOTTERO ASPETTAVA ME E SCHETTINO"

Schettino durante l'intervista a Report

Schettino durante l'intervista a Report

Grosseto, 20 ottobre 2014 - Francesco Schettino è ancora una volta assente al teatro Moderno di Grosseto dove oggi è ripreso il processo per il naufragio della Costa Concordia. E' la quinta udienza consecutiva saltata dall'ex comandante che pure, nelle precedenti 40 udienze, era sempre stato presente in aula. Questa volta, al momento, non emergono motivi particolari per la mancata presenza in aula di Schettino, mentre precedenti assenze, fin dalla ripresa del processo dopo il periodo feriale, furono motivate con uno stato influenzale e problemi familiari.

In aula testimonianze di naufraghi che hanno descritto le conseguenze psicologiche e fisiche del naufragio. Ascoltati anche specialisti medici. I traumi hanno cambiato la vita dei superstiti che ora lamentano menomazioni. Raccontano, per esempio, di non poter più tollerare alcuni rumori. Anche un semplice megafono diventa insopportabile perché ricorda  i messaggi di emergenza dati con l'altoparlante della nave. Così come il clacson di un'auto riporta alla memoria le sirene. 

"NAUFRAGIO CONCORDIA COME L'11 SETTEMBRE" - "Il naufragio della Costa Concordia e' un evento paragonabile soltanto all'attentato delle Torri Gemelle. Nessuno puo' negare che l'affondamento di una nave, imprevisto e imprevedibile, al buio, in mare, con migliaia di persone a bordo, sia solo confrontabile con l'attentato dell'11 settembre a New York". Lo ha detto lo psichiatra Giuseppe De Girolamo, consulente di numerose parti civili al processo di Grosseto, dopo aver testimoniato sugli effetti psichici del naufragio su una serie di passeggeri da lui studiati. De Girolamo ne ha parlato dopo l'udienza, dopo aver illustrato in aula le patologie riscontrate ai naufraghi del Giglio. Descrivendo la sindrome post traumatica da stress in relazione al naufragio, De Girolamo ha detto che dopo l'evento alcuni naufraghi hanno provato intensa paura, senso di impotenza, orrore. Poi hanno sviluppato un altro gruppo di sintomi come ricordi intrusivi dettati dalla memoria del naufragio, sogni paurosi, in alcuni casi flash-back improvvisi estranei alla situazione contingente in cui si trovavano, dissociazioni. Ulteriormente, ha ancora spiegato il professore, si sono osservati fenomeni di "evitamento cioe' l'evitare di frequentare amici e parenti nel timore possano far loro delle domande mossi dalla curiosita' indubbia per il naufragio vissuto dal congiunto o conoscente" e "perdita di aspettative positive verso il futuro". In altri gli strascichi post naufragio hanno prodotto "un esagerato stato di vigilanza, irritabilita', continuo stato di allarme" rispetto alla realta' esterna. Alcuni bambini invece fanno inquietanti disegni di navi e sviluppano paure all'apparenza non motivate ma collegabili all'evento del Giglio".

Gli esiti di queste deposizioni andranno a pesare sulla quantificazione del danno che l'imputato Schettino e il responsabile civile Costa Crociere spa potranno essere chiamati a risarcire al momento del giudizio del collegio. 

CONCORDIA: PATOLOGIA GRAVI NEI NAUFRAGHI

"ACCUSE A COSTA SOLO MISTIFICAZIONI" - Per gli avvocati di Costa Crociere oggi è stata l'occasione per replicare alle accuse sull'inadeguatezza del personale di bordo. Accuse fatte anche dalla trasmissione di rai 3 Report. 

"Ci sono state mistificazioni peraltro gia' smentite nel dibattimento - ha detto il legale Marco De Luca rispondendo ai giornalisti a margine dell'udeinza". Costa Crociere Spa figura come parte ma anche come responsabile civile nel processo. "Sul timoniere Jacob Rusli Bin - ha affermato De Luca - qualcuno ha detto, improvvisamente, che si trattava di un soggetto che si dedicava alla verniciatura della nave, cosi'. E che poi e' stato messo al timone. Questa e' una mistificazione colossale della realta'". "Sulla Costa Concordia - ha spiegato il legale - erano imbarcati 10 timonieri, 10 marinai con la specializzazione del timoniere per ricoprire tutta la giornata, in turni di otto ore. Evidentemente essendoci 10 persone addette, nel momento in cui non adempivano alla loro funzione, per cui tutti erano certificati, al timone, svolgevano altre operazioni. Tutto qua. Niente di particolare, di scandalistico. Se poi qualcuno cerca cose di questo genere faccia pure, ma la realta' e' diversa". Da dichiarazioni agli atti del processo, anche dello stesso Rusli Bin, era emerso che il timoniere era stato impiegato anche a compiti di riverniciatura della nave.

​Restituite al mittente anche le accuse sulle presunte prove finte in mare, di cui si è parlato luendì scorso a Report. "Stiamo parlando di una nave non ancora di Costa - ha spiegato ancora De Luca - C'è stata una polemica sulle prove in mare che ovviamente riguarda Costa, ma come eventuale parte offesa nella consegna non idonea della nave. Costa e' il primo soggetto che deve accertarsi che tutte le prove e tutta la funzionalita' della nave sia perfetta secondo la disciplina chiesta dagli enti certificatori".

Intanto sono state depositate le querele contro Domnica. "La Procura di Grosseto indaghi Domnica Cemortan", chiede la difesa di Francesco Schettino; nei confronti della ballerina moldava, ha spiegato l'avvocato Domenico Pepe, "sono state depositate due querele, una per diffamazione e una per falsa testimonianza". "Cemortan -ha continuato Pepe- rivolge delle accuse precise non soltanto a Schettino, ma anche agli stessi pubblici ministeri, che non avrebbero fatto niente per occuparsi della vicenda dell'elicottero che la giovane sostiene di aver svelato. La Procura deve intervenire, sia che si tratti di un fatto vero, che di un fatto calunnioso". La Cemortan sostiene che un elicottero, qualche ora dopo il naufragio, si avvicinò alla nave per permettere a un uomo di Costa Crociere di prelevare "un oggetto" dalla nave.

Riguardo alla questione del timoniere che non avrebbe capito bene l'inglese, Costa contrattacca: "Voglio anche precisare - rispondendo a chi continua ad asserire il contrario - che non è affatto vero che il timoniere non comprendesse bene l'inglese. Prova ne è il fatto che e' stato lui stesso a chiedere che i due interrogatori resi alle autorità dopo l'incidente fossero condotti in lingua inglese, senza che vi fosse alcun problema di comprensione". Lo ha detto l'avvocato di Costa spa, Marco De Luca, in una nota che integra le sue dichiarazioni rese stamani al termine dell'udienza del processo di Grosseto sul naufragio della Concordia. "Vale la pena ribadire che il timoniere ha perfettamente capito l'ordine dato da Schettino - ha aggiunto De Luca -, ma ha sbagliato a eseguirlo, correggendosi dopo pochi secondi autonomamente, senza intervento alcuno". Il legale ha fatto riferimento ai verbali già agli atti dell'inchiesta.