Concordia, patologie gravi nei naufraghi

I racconti dei superstiti al processo. In un caso il disastro avrebbe scatenato anche il morbo di Parkinson / IL PROCESSO RIPRENDE SENZA SCHETTINO

Concordia, gli ultimi minuti prima di morire

Concordia, gli ultimi minuti prima di morire

Grosseto, 23 settembre 2014 - UN PASSEGGERO di Bologna — secondo quanto emerso al processo Concordia — dopo il naufragio ha sviluppato il morbo di Parkinson, la sorella i sintomi premonitori di una demenza senile, un’altra passeggera insonnia, bronchite cronica e difficoltà di relazione sociale, un altro una sindrome ossessiva per cui in ogni conversazione finisce per parlare solo del naufragio del Giglio e ha sempre paura di morire.

Questi alcuni casi, tra i più eclatanti, di danni post traumatici da stress causati dal naufragio. C’è anche chi non può stare da solo in locali chiusi e chi non può prendere ascensori. Non solo morti, quindi, ma anche sopravvissuti che hanno riportato consegquenze gravissime. Patologie, in particolare quella del Parkinson, che si sono cronicizzate con il trascorrere dei mesi. Alcune di questi collegamenti, però, vengono contestati dai legali di Costa Crociere, la compagnia di navigazione che nel processo è sia parte civile che responsabile civile.

C’ È STATO o no , quindi, il danno biologico? I consulenti delle parti civili hanno illustrato che « il naufragio — ha detto l’avvocato Michelina Suriano — è stato l’ evento scatenante dei traumi che hanno portato a malattie gravi » . Tra le vicende mediche evidenziate anche quella di un cardiopatico, la cui patologia veniva tenuta sotto controllo senza particolari problemi, che dopo il naufragio avrebbe sviluppato fibrillazioni atriali curate in lunghi mesi di terapie.

Un’altra donna, sempre del Bolognese, gi à afflitta da cefalea, avrebbe chiuso le relazioni sociali ritirandosi in casa. Un altro passeggero avrebbe invece subito atteggiamenti ossessivi per cui in ogni conversazione va a finire per parlare del naufragio della Concordia e, come altri naufraghi, dice di avere sempre ‘paura di morire’.

Tuttavia, partendo dal caso di Parkinson l’avvocato di Costa, Marco De Luca , ha detto: « Abbiamo fatto fare ovviamente ogni genere di ricerche sulla possibile casualit à di queste sindromi di Parkinson collegate all’evento » , cio è il naufragio della Concordia, « ma non abbiamo rinvenuta nessuna letteratura scientifica e nessun precedente in questo sens o. D obbiamo garantire equanimit à nel risarcimento: non è possibile che a situazioni identiche corrispondano risarcimenti diversi » .