Omicidio suicidio di Firenze, "Il suo ex la tormentava, lei aveva paura" / VIDEO

Disperate le amiche di Michela Noli, uccisa dall'ex marito Mattia Di Teodoro

La rimozione delle salme. Nel riquadro, i due giovani (New Press Photo)

La rimozione delle salme. Nel riquadro, i due giovani (New Press Photo)

Firenze, 16 maggio 2016 - Un rapporto intenso, travolgente. Un amore grande, unico. Ma un legame che aveva creato una dipendenza totale. Che si è poi rivelata fatale. L’amica di Michela Noli, la giovane donna uccisa domenica sera dall’ex marito, Mattia Di Teodoro (che si è poi tolto la vita), non sa darsi pace. Piange di continuo, da un giorno. Come se non volesse accettare che, questo incubo, è purtroppo la cruda realtà dell’ennesimo delitto consumatosi per motivi di cuore. «SÌ, l’avevo sentita anche l’altro giorno per telefono - racconta l’amica della giovane hostess di terra, che lavorava all’aeroporto di Firenze, in un’intervista alla Tgr -. Mi ha mandato un messaggio. Più di una volta mi ha detto che lui la seguiva, continuamente. Ovunque lei andava se lo ritrovava vicino.

Lui era completamente ossessionato da Michela. E lei iniziava ad avere paura». Anche il profilo Facebook di Mattia testimonia, ancora oggi, quell’attaccamento così morboso, delirante. E la volontà di non accettare la fine di un rapporto tanto importante. Basta sfogliare le foto del social network per rendersi conto che Michela era la protagonista assoluta della sua esistenza.

Le foto del matrimonio, nonostante la recente separazione, erano sempre lì. C’era sì spazio anche per le altre passioni di Mattia, le moto, i viaggi e gli animali, ai quali voleva da sempre bene. Ma nulla oscurava la luce più splendente, quella di Michela. La donna che avrebbe dovuto essere sua e solo sua. Per sempre.

«Parlava sempre di lei, si vedeva lontano un miglio che era innamorato alla follia – ricorda la vicina di casa di Mattia sempre alla Tgr – Un sentimento profondo, non c’è dubbio, ma che, quando è venuto a mancare, ha fatto crollare tutte le sue certezze. Quelle sulle quali si poggia la vita di un uomo». L’uomo viene descritto come un ragazzo mite, buono. Che la gelosia e il rancore hanno trasformato prima in uno stalker e poi in un freddo assassino. «Lei gli aveva confessato di aver conosciuto un altro uomo. Una relazione breve, che era finita rapidamente. Ricordo che ho parlato pochi giorni fa con Mattia, dalla finestra. Lui era sereno. Era convinto di poterla riconquistare, ora che Michela era tornata libera. Poi lui deve averla seguita, attraverso il gps, e ha scoperto che quella relazione, in realtà, non era mai finita. E che lei continuava a vedere quell’uomo, magari si era persino innamorata di lui. E lì deve essere successo qualcosa nella sua testa che lo ha fatto impazzire».

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