Omicidio alla Ginestra,«Doveva incontrarsi con qualcuno» / VIDEO

La compagna, che vive a Capezzano, racconta gli ultimi momenti trascorsi con Giuseppe Raucci

I carabinieri esaminano l'auto dove è stato trovato il cadavere

I carabinieri esaminano l'auto dove è stato trovato il cadavere

Firenze, 12 dicembre 2015 - QUEL che é certo, é che a Livorno doveva incontrarsi con qualcuno. E qualcun altro lo sapeva. La conferma viene proprio dalla sua compagna che ha lasciato temporaneamente la casa di Capezzano Pianore a Camaiore per raggiungere la suocera ed il resto della famiglia a Prato. SI infittisce così, anziché dipanarsi, il mistero sull’omicidio di Giuseppe Raucci, il quarantottenne trovato nel bagagliaio dell’auto della madre alla Ginestra Fiorentina, assassinato con un colpo di pistola alla tempia. Dyliara, compagna di Raucci da molti anni e conosciuta a Capezzano come Diana, mantiene uno stretto riserbo sulla questione «finchè non si saranno concluse le indagini», come ha gentilmente spiegato. Provata dalla situazione e dagli impegni per star dietro alla salute del padre, la donna, di origini russe e di pochi anni più giovane di Giuseppe Raucci, non si sbilancia a raccontare la loro vita privata, ma lascia intuire qualcosa sui terribili fatti cui è rimasto vittima il suo compagno e padre della loro figlia. «Sapevo che doveva andare a Livorno – racconta la donna in un italiano quasi perfetto ma con quella fermezza tipica dell’educazione sovietica, così estranea alla tipica emotività mediterranea – e sapevo che doveva incontrarsi con una persona». Dyliara non vuole però esporsi prima che gli inquirenti siano arrivati all’assassino.

«Ci sono cose che non voglio dire – continua la donna – e cose che non posso dire, finché questa storia non avrà trovato una conclusione e chi ha ucciso il mio compagno non sarà preso. A quel punto, sarò in grado di poter parlare con precisione. L’ultima volta che l’ho visto è stato mercoledì». Poi il silenzio, prima di quella denuncia di scomparsa che lei ha fatto a Livorno senza perdere altro tempo, proprio un’ora prima che fosse ritrovato il corpo esanime del suo compagno. NON è dato sapere dunque se la donna fosse a conoscenza o meno del nome della persona (o delle persone) che Raucci doveva incontrare a Livorno, come del resto l’unica preoccupazione della ex modella russa adesso, è quella di proteggere la figlia, ancora minorenne da tutto e prima di tutto dal tam tam mediatico intorno alla figura del padre. Quel padre che appare felice, sorridente insieme a lei nel ritratto di famiglia in un interno di una delle ultime foto di compleanno della sua bambina.

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