Tramvia, dubbi sul tunnel: "Il centro è piccolo e scavare costa: non ha senso"

Il presidente degli architetti Egidio Raimondi boccia il progetto di Nardella

La tramvia in città

La tramvia in città

Firenze, 5 gennaio 2015 - "Non vedo il senso di far passare la tramvia sotto il centro di Firenze». Egidio Raimondi, presidente dell’ordine degli architetti di Firenze, boccia l’ipotesi del sottattraversamento, rilanciata dal sindaco Dario Nardella nell’intervista di fine anno rilasciata alla Nazione, e già presente nel progetto della tramvia del predecessore Renzi. Nardella ha annunciato di voler investire due milioni per lo studio di fattibilità e il progetto preliminare, con i soldi che il Comune anticiperebbe e che sarebbero disponibili nel 2017 grazie al decreto Sblocca Italia.  Presidente Raimondi, perché il tunnel non la convince?  «Intanto, una premessa. Dico la mia opinione senza aver visto nessun progetto o elaborato. Per quanto ne so e ho letto, qualche perplessità ce l’ho. Il centro storico è tutto sommato piccolo. Firenze non è Parigi. Mezz’ora a piedi e da Porta al Prato si arriva a Santa Croce. Inoltre Firenze è una città molto pedonalizzata rispetto alle altre. Quando nacque, la ztl era la più grande d’Europa e poi ci sono state le pedonalizzazioni del Duomo, via Tornabuoni, piazza Pitti. Il centro di Firenze è dedicato all’arte e allo shopping. Non c’è insomma tutto questo traffico da evitare con un sottattraversamento. Non mi pare ne valga la pena». Troppo costoso?  «Sicuramente i costi per la realizzazione della tramvia lieviterebbero. Non solo, ma non so fino a che punto sarebbero prevedibili. In questo senso, se proprio si deve fare il sottoattraversamento, bene che Nardella voglia prima commissionare uno studio di fattibilità. L’esperienza in ogni caso ci insegna che quando si va a scavare, facilmente si possono verificare degli imprevisti. Se la città fosse estesa, allora avrebbe un senso scavare, ma non in questo caso».  Cosa propone, allora, una tramvia di superficie?  «No, per il centro storico no. Non è necessario. Credo sia sufficiente che la tramvia arrivi nella zona di piazza Beccaria, sul Lungarno della Zecca Nuova e, dall’altra parte, alla Fortezza. Il centro si attraversa agevolmente a piedi, in bici, e quindi servono piste ciclabili adeguate, o con i mezzi elettrici o il car sharing. Sul fronte della mobilità elettrica l’amministrazione è stata anche all’avanguardia rispetto ad altre città e credo che si stia andando nella direzione giusta».

In generale, cosa pensa della tramvia?  «Sono sempre stato favorevole. Così come sono favorevole ad allungare le linee verso Sesto, Campi Bisenzio e Bagno a Ripoli, in un’ottica di città metropolitana. Credo anche, ma questo è un problema nazionale, non locale, che i cantieri procedano troppo lentamente. Passa molto tempo tra il progetto e la realizzazione dell’opera, che, dopo cinque, sei, sette anni da quando viene pensata, è non dico già vecchia, ma, senz’altro, con la velocità a cui va l’innovazione tecnologica, superata».   

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