La tragedia in Spagna: Lucrezia Borghi, Greve in Chianti piange una sua figlia

L'incidente del bus. Lucrezia aveva chiesto di prolungare il suo periodo di studio a Barcellona

Lucrezia Borghi

Lucrezia Borghi

Greve in Chianti (Firenze), 22 marzo 2016 - I genitori di Lucrezia Borghi hanno sperato per una notte intera che la loro figlia fosse ancora viva. Era stata data tra i feriti dell'incidente del bus in Spagna. Poi la terribile notizia. Lucrezia Borghi avrebbe dovuto compiere 22 anni il prossimo ottobre. Era partita con grande entusiasmo per l'Erasmus a Barcellona da Greve in Chianti, il suo paese in provincia di Firenze, dove viveva con il padre Fabrizio, il padre, un dipendente della società ambientale Quadrifoglio, e Cecilia, la madre, che fino a poco fa gestiva uno dei negozi storici della cittadina. I genitori hanno effettuato in Spagna il riconoscimento. 

La famiglia abita in centro. In casa c'è rimasta la nonna materna, anziana. I nonni paterni abitano in un'altra zona del paese. In Spagna ci è andato anche il fidanzato, Filippo. Invece il fratello di Lucrezia, più piccolo, 14 anni, è stato accompagnato presso dei parenti. Dopo il liceo Lucrezia - che avrebbe compiuto 22 anni il prossimo ottobre - aveva scelto di proseguire con la facoltà di Economia. Poi si è aperta la strada dell'Erasmus. Nei giorni scorsi, come le sue compagne di studi morte con lei nell'incidente, aveva programmato il rientro a casa per Pasqua. «Invece non tornerà più», dice il nonno paterno, Franco Borghi.

«Ci aveva telefonato dicendo che stava bene a Barcellona però senza dirci altro. Si sapeva che per Pasqua sarebbe rientrata e l'avremmo vista. Siamo disperati. Sappiamo solo che è morta con le sue amiche, le conoscevamo anche noi». «Era una ragazza allegra, briosa, la conoscevano bene tutti», ricorda il sindaco Paolo Sottani: «E poi sappiamo che era una studentessa modello, una ragazza vitale e attiva. Ci uniamo al dolore della famiglia, è immenso. È un pezzo di futuro che abbiamo perso».

Il parroco, don Flavio Rossetti, sottolinea «il suo impegno nel catechismo. Lucrezia contribuiva alle attività dell'oratorio e dei centri estivi. Era felice di fare l'Erasmus, sapeva che poteva essere importante per i suoi studi. Mi avvisò che avrebbe interrotto per qualche mese i suoi insegnamenti ai bambini, fece la cosa giusta». Un gruppo di coetanei, ventenni come lei, si è radunato nel pomeriggio alla chiesa di Santa Croce, nella piazza di Greve.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro