Toscana eccellenza per l'impianto di retina artificiale: 30 gli interventi

Il primario di Oculistica di Careggi, Stanislao Rizzo, effettua il trentesimo impianto di retina artificiale su paziente colpito da Retinite Pigmentosa

Il primario di Oculistica Stanislao Rizzo (Pressphoto)

Il primario di Oculistica Stanislao Rizzo (Pressphoto)

Toscana, 10 febbraio 2017 - Stanislao Rizzo, primario del Dipartimento di Oculistica dell’azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, è arrivato al trentesimo impianto di protesi artificiale di retina. 

Sono 30 gli interventi di impianto di protesi retinica Argus II eseguiti dal prof Rizzo negli ultimi 5 anni, da quando cioè ha creduto per primo nella tecnologia di Second Sight. Un traguardo importante per il nostro Paese e un’eccellenza assoluta nel campo della chirurgia oftalmica per la Regione Toscana, che annovera ben 30 interventi sui 39 eseguiti in Italia.

“Abbiamo  avuto  risultati  che  in  alcuni  casi  sono  stati  addirittura  entusiasmanti - ha detto  Rizzo  in  una  recente  intervista - non  tutti  i  pazienti  sono  eligibili  per l’intervento  ma  coloro  che  vengono  impiantati  sono  seguiti  durante  un  percorso riabilitativo e personalizzato. In questi 5 anni ho potuto constatare quanto il sistema sia sicuro, ma soprattutto verificare di persona che la sua validità e i benefici che comporta si mantengono nel tempo, anche a distanza di diversi anni”. Un successo di cui può beneficiare anche questa trentesima paziente, una donna di 55 anni, di origine sarda, ex funzionario bancario che, grazie a Argus II, al percorso riabilitativo personalizzato successivo all’intervento e al suo impegno ed entusiasmo, potrà riacquistare una nuova capacità visiva.

Per i pazienti divenuti ciechi a causa della Retinite Pigmentosa, la protesi epiretinica di Second Sight Medical Products rappresenta ad oggi l’unica risposta efficace volta a migliorare la loro qualità di vita. La patologia rara, genetica e degenerativa in molti casi porta il paziente alla cecità e non ci sono cure al momento disponibili. Con Argus II il paziente potrebbe riacquistare un buon grado di autonomia, visualizzando ostacoli e oggetti sia negli ambienti interni sia all’esterno.

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