Piazzale Oriana Fallaci alla Fortezza. Nardella: "Firenze ti dice grazie"

«Che si smetta di strattonare Oriana Fallaci a destra e a sinistra - ha detto il sindaco -. Oriana Fallaci era Oriana Fallaci, punto»

La cerimonia di intitolazione (foto Umberto Visintini/NewPressphoto)

La cerimonia di intitolazione (foto Umberto Visintini/NewPressphoto)

Firenze, 15 settembre 2016 - "Con questo gesto Firenze si riprende la sua Oriana e le tributa il doveroso ricordo e omaggio, che questa grande professionista e donna merita”. Così il sindaco Dario Nardella che ha intitolato ‘Piazzale Oriana Fallaci’ presso il giardino della Fortezza da Basso, vicino alla vasca dei cigni, scoprendo la targa alla presenza di personalità del giornalismo quali il Capocronista della Nazione, Luigi Caroppo, Ferruccio De Bortoli, il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, degli assessori comunali Andrea Vannucci, Sara Funaro e Alessia Bettini, del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, di Jacopo Cellai, del presidente del Comitato Oriana Fallaci, Marco Cordone, di Giangiacomo Schiavi e di Edoardo Perazzi, nipote della giornalista e scrittrice.

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Durante la cerimonia l’attrice Maria Rosaria Omaggio ha letto alcuni brani di articoli e libri della Fallaci, morta proprio il 15 settembre 2006. “Sono passati 10 anni dalla sua morte – commenta il sindaco Nardella -. Eppure le sue parole risuonano ancora attuali, come se la sua voce non si fosse mai spenta. E curiosi saremmo ora di poter leggere le sue riflessioni mai banali, per quanto divisive, che certamente avrebbe avuto sugli ultimi avvenimenti di politica internazionale che hanno colpito l’Europa”. “Lei amava Firenze di un amore assoluto – continua -. Per la sua città ha rischiato la vita, da ragazzina, giovane staffetta partigiana figlia di un antifascista convinto. A Firenze ha mosso i primi passi da giornalista, per poi spiccare il volo come inviata speciale e penna di punta che ha raccontato dalla trincea le guerre e si è trovata a tu per tu con i grandi della terra”. “Firenze non è una città facile ma ha un cuore grande – conclude il sindaco -. Tiene insieme passato monumentale e aspirazioni contemporanee, senso identitario fortissimo e vocazione internazionale. Questa è la città di Giorgio La Pira e del dialogo interreligioso, del social forum che lei tanto osteggiò. Non è un ossimoro pensare che questa è anche la città della Fallaci. D’altronde è poco lontano da qui che ha scelto di morire, nella clinica Santa Chiara, chiedendo espressamente una stanza da dove vedere la sua città”.

Maurizio Costanzo

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