Oriana Fallaci e quella forza immensa delle parole

Due giorni dedicati alla grande scrittrice e al suo rapporto con la città. Sabato Fiamma Nirenstein a Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi

Oriana Fallaci

Oriana Fallaci

Firenze, 2 dicembre 2016 - Due giorni dedicata alla figura di Oriana Fallaci. Due giorni di appuntamenti, proiezioni, focus e approfondimenti.

 Nella Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux, dopo i saluti di Maria Federica Giuliani e di Eugenio Giani, si sono alternati per la cerimonia di apertura del convegno internazionale 'The Force of Words. Oriana Fallaci: Florentine, Journalist, Citizen of the World'  - organizzato da FUA Florence University of the Arts in  collaborazione con Stony Brook University di New York -  insieme al nipote Edoardo Perazzi, giornalisti fiorentini che hanno rappresentato, nel rapporto della scrittrice (scrittore, come amava essere chiamata lei) con la città, gli esponenti principali. Umberto Cecchi ha raccontato gli aneddoti di una sua lunga conoscenza che risaliva al fronte vietnamita e poi a Beirut, in una piazza di notte insieme tra gli spari, quando Oriana “non faceva che darmi di bischero, perché gli proposi di fare un figlio insieme, su quel marciapiede, quando io semplicemente intendevo un libro da scrivere insieme, mentre lei intese altro e trasalì”. Riccardo Mazzoni, invece, ha descritto quello che ha significato nel periodo del Social Forum del 2002, la rabbia della Fallaci nei confronti dell’islam e di quello che ha voluto dire negli anni a venire. Mentre Gabriella Simoni ha ricordato il suo primo incontro, nel 1991 durante la Guerra del Golfo, quando le si rivolse con l’emozione di una sua grande fan, e fu subito delusa dal totale disinteresse e quasi rabbia nei suoi confronti. Durò poco, poiché la Simoni diventò fonte di notizie importanti e fresche, e fu lì che la Fallaci passò a quello che per lei era più importante, quando chiese a Zucconi di portarla “da quella lì che è appena tornata dal fronte”. Paolo Ermini ha ricordato la parte più obiettiva, la capacità di scrittura, sostenendo quanto “Oriana ha insegnato a scrivere a tutti noi, dimostrando quanto la scrittura sia collegata con il suono, il ritmo, la musicalità delle parole. Era per quello che quando scriveva lo faceva a voce alta, sempre attenta a non ripetere mai lo stesso suono e quindi parola”.  Domani mattina, sabato 3 dicembre, aprirà la giornata Fiamma Nirenstein alle 9,30 alla sede della FUA Florence University of the Arts, in Corso Tintori 21. La conferenza, nata dalla collaborazione con l’università partner Stony Brook University, è ormai diventata un appuntamento fisso nella vita culturale della nostra città, patrocinato dal Mibact, dal Comune di Firenze, dell’Università degli Studi di Firenze, dalla regione Toscana, e da Unimed - Unione delle Università del Mediterraneo, di cui FUA fa parte da quest’anno.

Ieri, 1 dicembre, c'è stato un evento in anteprima: la presentazione del libro su Oriana Fallaci 'Il fuoco dentro' di Riccardo Nencini - viceministro alle Infrastrutture e trasporti - alla FUA Florence University of the Arts  in Corso Tintori.

Era presente l'autore. Ha condotto l'incontro la giornalista Patrizia Lucignani de La Nazione. 

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