I fiorentini nell’inferno delle Ramblas. ‘Noi, sotto shock e salvi per miracolo’

Le testimonianze dell’ex assessore Graziano Cioni e di Vania Valoriani

Terrore a Barcellona (Ansa)

Terrore a Barcellona (Ansa)

Firenze, 18 agosto 2017 - Per tornare al campeggio, in taxi, ci vorrebbe meno di mezz’ora. "Ma la città è completamente paralizzata", risponde con un messaggino dal telefono ormai con la batteria esausta. Un camion è appena piombato sulla folla delle vacanze, sulla Rambla della movida, torcendo i sorrisi in smorfie d’orrore. E’ un’altra strage. Un altro punto messo a segno dal terrore. E Vania Valoriani, fiorentina, psicologa di Careggi, arrivata a Barcellona da poche ore per una vacanza con i figli adolescenti, l’ha scampata. "Siamo sotto shock – scrive su Facebook per rassicurare gli amici che continuano a scriverle e a chiedere notizie di lei, di Cosimo e Vieri – Eravano proprio lì fino a pochi minuti prima: abbiamo raggiunto Barceloneta in metropolitana mentre stava accadendo. E ora pensiamo a come tornare al camper".

Vivi, vivissimi, ma con la morte nel cuore e negli occhi. Con la paura e l’angoscia che morsicano la forza delle gambe arrivare a Matarò, a pochi chilometri, sulla costa di Barcellona, dove ad aspettarli c’è la labrador Ariel, sembra un viaggio infinito. "La metropolitana è chiusa, ma siamo riusciti a prendere un treno: ci sarà un karma, un destino o qualcosa cui interessa la mia, la nostra esistenza?", dice ormai sfinita quando sono passate le otto da mezz’ora e le immagini dell’orrore hanno già fatto il giro del mondo rimbalzando su tutti i network.

Sono moltissimi i fiorentini a Barcellona che proprio attraverso i social danno notizie, rassicurano amici e familiari. Il sindaco Dario Nardella parla di "un colpo al cuore dell’Europa". E su twitter scrive che "Firenze abbraccia Barcellona e il suo popolo". Tra i fiorentini a Barcellona c’è anche Graziano Cioni, l’ex assessore sceriffo, con la compagna e la figlia più piccola. Il cuore rimasto in gola che leva quasi l’aria. Cioni parla di "una fortuna sfacciata", un destino che lo ha assistito e messo in salvo. "Sono venuto via in tempo", scrive con la consapevolezza del sopravvissuto. "E guardo le ciliegie che ho comprato in quel mercato verso le 16".

Peggio che guidare a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire. Un turno della sorte e avanti, a chi tocca: è il terrore che decide. "Sembra che uno dei terroristi sia rimasto asserragliato nel ristorante turco con degli ostaggi – scrive su facebook Graziano Cioni – Noi abbiamo pranzato in quello marocchino, lì vicino, a cinquanta metri".

 

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