Caos bus e parcheggi spariti: lo Statuto "strangolato" dai cantieri della tramvia

La rabbia di residenti e commercianti: "Bene il tram, ma fate presto"

Operai al lavoro

Operai al lavoro

Firenze, 17 febbraio 2016 - La cicatrice è lunghissima. Uno scorcio da Rift Valley di cemento: mezzo chilometro di spianata che da viale Strozzi infila il sottopasso ferroviario e tira dritta in piazza Leopoldo. Vivere in via dello Statuto vuol dire farci i conti tutti i giorni. Ma anche addestrare le narici all’odore di strino che sbuca dalla pancia dell’asfalto quando i martelli pneumatici spaccano il cemento per raggiungere i sottoservizi. E le pupille a sbattere sulla crisalide di transenne e caterpillar da cui spiccherà il volo la linea 3 Careggi-Santa Maria Novella.

All'alba mancano quasi 700 giorni. Un giro di boa per un quartiere intero, lo Statuto, che oggi, a un terzo dell’opera, si guarda allo specchio. E scopre che quel cantiere-cicatrice lo ha paralizzato. Non solo nella viabilità, ma dalla paura. Quella di doversi sobbarcare una dose extra di sacrifici in caso di ritardi. "La verità – spiegano davanti al tabacchi di piazza della Vittoria, punto fermo nella tempesta cantieri – è che qui quasi tutti vogliono la tramvia, ma è dura digerire le difficoltà che affrontiamo. Nessuno lo immagina". A partire dal rebus parcheggi. I numeri delle strisce blu da ottobre 2014, lungo la futura linea 3 sono colati a picco di circa 120 unità. Sull’emorragia Palazzo Vecchio ha messo una toppa recuperandone quasi 60 su strada. Ma uno stallo libero nel triangolo delle Bermuda Crispi-Statuto-Vieusseux vale comunque oro. Provare per credere. La caccia inizia superato (a fatica) l’imbuto Crispi. Chi non riesce a sbolognare l’auto in viale dei Cadorna viene catturato dalla viabilità-flipper dei cantieri e rimbalza tra piazza Leopoldo e via Milanesi. "Il problema non è dei residenti – spiegano – che hanno il loro posto alla Coop ma di chi viene qui per lavorare o fare acquisti. È una gara al parcheggio con loro. Dove sono i vigili che dovevano tutelare i nostri posti auto?". A pestare sui nervi anche la rivoluzione Ataf. Il ribaltone del cantiere in via dello Statuto il 1 febbraio ha scatenato un putiferio: la palina unica dove fermano le linee 4, 8, 20, 28 e 54 ora si trova sul lato sinistro in direzione centro, angolo Cernaia.

"Ma è larga tre metri quadrati – aggiungono – e in mezzo alla strada. Solo per attraversare e raggiungerla ci vogliono minuti interi". Impazzito anche il tabellino orari, con l’8 per Bagno a Ripoli e il 4 verso piazza dell’Unità con tempi da moviola. Lo Statuto non chiede un miracolo ma un segnale. A battere la fiacca, per i residenti-sentinella sono soprattutto i lotti B (settore Statuto angolo XX settembre) e C (settore Leopoldo-Tavanti). Per il primo la data di scadenza del cantiere è fissata fra circa 200 giorni. Poi, appariranno i binari e nel 2017 il sottopasso ferroviario verrà chiuso, deviando il traffico di via dello Statuto sulle strade adiacenti in attesa della fine totale dei lavori. Nel secondo invece la missione binari sembra ancora lontana. L’appello è naif ma il bisogno reale. "Se questi due cantieri sono sempre deserti – dicono i residenti – vuol dire che ora non servono: chiudeteli e riapriteli quando ce ne sarà bisogno. Sarebbe una boccata d’ossigeno per tutti".

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