
Il Seravezza Pozzi ha battuto il GhiviBorgo. Ora se la vedrà domenica prossima con l’Orvietana
SERAVEZZA 1 GHIVIBORGO 0
SERAVEZZA (4-2-3-1): Lagomarsini; Turini, Mosti, Sanzone, Paolieri (37’ st Sava); Bedini, Greco (15’ st Sforzi); Cesari (25’ st Raineri), Bellini, Lepri (29’ st Bocci); Benedetti (38’ st Coly). (A disp.: Borghini, Accorsini, Bartolini, Stabile). All. Lucio Brando.
GHIVIBORGO (3-2-4-1): Bonifacio; Conti, Lopez Petruzzi, Bura; Barbera (40’ st Noccioli), Campani; Giannini, Nottoli (23’ st Bifini), Fischer (31’ st Coppola), Vari (33’ st Larhrib); Gori. (A disp.: Gambassi, Simonetta, Bassano, Bonafede, Signorini). All. Tommaso Bellazzini.
Arbitro: Branzoni di Mestre (assistenti Ndoja di Bassano del Grappa e Graziano di Vicenza; quarto uomo Martini di Valdarno).
Rete: 45′ pt Benedetti (S).
Note: espulsi al 16’ st Gori (G) e l’allenatore Bellazzini (G) ed al 34’ st Bedini (S); ammoniti Sanzone (S), Lepri (S) e Bocci (S); angoli 2-1; recupero 1’+1’ pt e 6’ st.
SERAVEZZA – Il Seravezza batte di “cortomuso“ i cugini del GhiviBorgo e scrive una nuova pagina della storia del club andando in finale playoff... che per altro giocherà nuovamente in casa, al “Buon Riposo“, domenica prossima e in posizione di vantaggio (2 risultati su 3 a disposizione per vincere) contro l’Orvietana, che ieri ha battuto 2-1 il Fulgens Foligno.
La partita la risolve il solito "Aeroplanino-killer", ormai tornato su i suoi consueti livelli realizzativi: la scena del gol è sul gong del primo tempo quando in contropiede (che parte dal portiere Lagomarsini dopo una parata) il Seravezza sviluppa benissimo nella triangolazione bassa che coinvolge Bellini, Turini e Greco con la palla che torna sul caramellato destro del numero 10 verdazzurro, veloce e preciso nello sventagliare con delizioso cambio campo a mandare in verticale dalla parte opposta bomber Benedetti che aggancia col destro e poi col sinistro inchioda Bonifacio per l’1-0.
Nella ripresa il rosso a Gori cambia l’inerzia del match ma il Ghivi ci prova lo stesso, non perdendo spirito e identità che lo rendono riconoscibile. L’espulsione di Bedini rimette parità numerica, rendendo l’ultimo quarto d’ora ulteriormente appassionante. Ma alla fine il risultato non cambierà. Vince Brando.
Simone Ferro
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